Le ultime Paralimpiadi hanno confermato che lo sport per i soggetti diversamente abili è in grande crescita. È un modo per mettere da parte i tanti pregiudizi che spesso fanno male più della disabilità stessa. Oltre all’importante significato sportivo, educativo e umano, lo sport praticato dalle persone diversamente abili offre anche la possibilità di avvicinare chi non conosce la disabilità e superare muri ancora oggi difficili da abbattere.
Nei giorni scorsi, nella sala consiliare “Pietro Nenni” di Ciampino, è stato presentato l’evento di sport multidisciplinare integrato “Sport per Tutti”, la cui prima tappa si terrà sabato 9 settembre al campo sportivo “Arnaldo Fuso” di via Cagliari, Roma.
All’evento inaugurale erano presenti l’ideatrice, Katiuscia Girolametti, presidente regionale di Rete Italiana Disabili, e le organizzatrici Cristiana Mazzoni, presidente di FIDA (Forum Italiano Diritti Autismo), Natalia Sinibaldi, presidente de La Chiave di Volta ODV. Da remoto, per un saluto, ha partecipato Adelaide Da Cruz, presidente di Mondo Disabili Future ODV.
A porgere un saluto anche la sindaca di Ciampino, Emanuela Colella, il presidente del Comitato Regionale Lazio del CIP, Marco Iannuzzi, il delegato provinciale del CIP Rieti Marco Biancolini e il presidente del Comitato Regionale Lazio del FITeT, Andrea Pizzi.
I benefici dello sport per le persone disabili non sono una novità: sono provati da molti studi scientifici. Chi ha una qualche disabilità fisica può trarre grande giovamento dall’attività fisica. A patto naturalmente che vengano rispettati certi limiti e che si faccia la dovuta distinzione tra attività sportive a livello agonistico e attività amatoriali. Ma anche che non si confonda lo sport con l’attività di ginnastica correttiva.
I maggiori benefici (oltre a quelli fisici e psicologici) sono quelli dal punto di vista sociale: la pratica dell’attività fisica permette di uscire dal proprio guscio, di vivere nuove esperienze, stringere nuove amicizie ma soprattutto di contrastare molti pregiudizi e tante barriere sociali che ancora condannano la disabilità.
Praticare uno sport per un soggetto diversamente abile consente un miglioramento delle condizioni di salute reale e percepita, che a volte può ridurre il rischio di malattie croniche e problemi psicologici.
Aspetto non secondario quello sociale: a volte praticare uno sport per un soggetto diversamente abile può avere risvolti anche in termini occupazionali. Secondo alcuni studi, le persone con disabilità che praticano sport hanno una maggiore probabilità di occupazione, un tasso di assenteismo minore e una maggiore produttività.
Purtroppo, ancora oggi, solo una percentuale minima delle persone con disabilità pratica uno sport: secondo i dati pubblicati dall’ISTAT nel 2018 erano solo l’8,5%. Oltre alle difficoltà che oggettivamente si possono presentare, spesso ci sono dei blocchi psicologici legati alla percezione che ha di sé la persona disabile.
L’attività presentata nei giorni scorsi, dal titolo Sport per Tutti, si inserisce appieno in questo contesto. “Sono veramente contenta di aver aderito a questo progetto”, ha dichiarato la prima cittadina Emanuela Colella. Ciampino sarà proprio la prima tappa del progetto che nei prossimi mesi girerà anche in altre città del Lazio. Sempre all’insegna dell’inclusività e dell’attenzione verso l’inclusione tra ragazzi abili e ragazzi con disabilità.