La nautica italiana continua a far conoscere le proprie potenzialità in tutto il mondo. Con la chiusura del Monaco Boat Show diviene possibile tracciare un’analisi commerciale di quanto avvenuto nel corso dell’anno.
L’Europa sembra vivere un momento magico con una crescente consapevolezza del valore della nautica e della blue economy. L’ingresso delle nuove leve nel cuore della nautica sta accelerando il processo di ricerca di soluzioni che sempre più tutelino il bene primario rappresentato dal patrimonio liquido come il mare, i laghi e i fiumi della nostra Europa. La tecnologia da una parte e le nuove modalità di vivere il mare e la natura hanno innescato un mix virtuoso palpabile sulle banchine dei saloni nautici. L’Italia, che della nautica è protagonista assoluta a livello mondiale, è alle prese con una situazione che vede ordini pieni per i prossimi due anni e, in alcuni casi, per la costruzione degli yacht di dimensioni maggiori, ma una difficoltà di rispettare gli impegni a causa dei ritardi o della mancanza di materie prime e componenti.
Nel corso dell’emergenza sanitaria, il settore della nautica e della cantieristica è riuscito a mantenersi in crescita, in netta controtendenza rispetto al resto della manifattura italiana, che ha perso quasi il 10% sia di ricavi che di esportazioni. Non è stato però l’unico anno in cui la cantieristica italiana ha registrato risultati positivi. Se analizziamo il periodo dal 2010 al 2019 il valore del fatturato è aumentato di 2.3 volte, contro una media dell’1.3 della manifattura, facendo registrare incrementi record in tutti i comparti: +133% nella produzione di entrobordo, +105% in quella di barche a vela, +76% in quella di motoscafi e gommoni a chiglia rigida. Come in molti altri settori di punta del made in Italy, anche per la nautica è cruciale il ruolo dei distretti di specializzazione, in particolare quelli dell’Alto Tirreno, da Genova a Livorno, dell’Alto Adriatico e della Lombardia, territori dove la stretta connessione tra produttori e fornitori consente di valorizzare al massimo i punti di forza della filiera nautica.
Negli ultimi mesi, la sfida geopolitica lanciata dalla Cina e le problematiche di accaparramento delle materie prime in tutto il mondo rendono le prospettive future della nautica italiana estremamente competitive e l’approccio del “made in Italy” per mantenere la leadership del diporto sui mari del mondo deve continuare a puntare sull’innovazione, lablu digitalizzazione e l’innovazione del settore.
L’Italia punta verso soluzioni tecnologiche ed ecosostenibili in grado di garantire anche un più facile reperimento dei materiali per la crescita del settore. La tendenza di crescita della nautica in Italia negli ultimi anni è sempre stata positivo, con un fatturato più che raddoppiato anche nel corso dell’emergenza sanitaria più acuta e facendo meglio di altri settori economici come quello manifatturiero.