Importanti novità giungono dal Comune di Pollica, con lo splendido Porto di Acciaroli e le spiagge di Pioppi, in merito alla tutela, promozione e valorizzazione del mare, della pesca sostenibile e per la protezione della fauna e della flora del Mediterraneo. Nel corso dell’ultima settimana, va sviluppandosi, per ora in fase embrionale, una nuova sinergia tra Gi.&Me. Association, presieduta dall’ingegnere Franz Martinelli, il Future Food Institute, il Comune di Pollica, Marevivo Onlus e il Centro Studi Dieta Mediterranea “Angelo Vassallo”, per comprendere e progettare, insieme, il miglior approccio concepibile nella gestione e tutela del mare, valorizzando la pesca artigianale e sostenendo economicamente le realtà costiere del Mediterraneo. L’esempio di Pollica è particolarmente importante in quanto si sta pensando a nuove modalità di gestione e tutela delle coste e del mare del Cilento. Una nuova regolamentazione per l’istituzione di aree marine utili a garantire la salvaguardia dell’ambiente marino mediante un contingentamento dello sforzo di pesca; la percezione di un reddito previa partecipazione ad attività di raccolta dati, utili a garantire un monitoraggio capillare dello stato delle acque e delle risorse marine e un adeguato compenso per la custodia della purezza e la pulizia del mare. Pollica è divenuta un laboratorio a tempo pieno, con il progetto Trame Mediterranee, concepito dal Future Food Institute, che sta sviluppando, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori e stakeholder della blue economy, una proposta di studio pensata per avvicinare i giovani al mondo della pesca e della tutela del mare. Una nuova prospettiva per coloro che guardano al mare con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità e le istituzioni sui temi chiave del mare e della sua tutela. Grazie alle recenti relazioni avviate tra Gi.&Me Association, Marevivo Onlus, il Future Food Institute e il Comune di Pollica, l’esempio costituitosi ad Acciaroli potrebbe divenire un modello per rilanciare la realtà economica di altre località del Mediterraneo, con particolare attenzione alla fascia Sud del nostro mare comune.
L’idea progettuale, che si sta definendo nelle ultime settimane, consentirà di sensibilizzare e formare le nuove generazioni sull’importanza di tutelare la salute del mare, degli oceani, la fauna e la flora ittica per l’equilibrio dell’intero ecosistema; promuovere l’innovazione nel turismo legato al mare, con particolare riferimento alla tutela ambientale, implementando politiche di ittiturismo e l’insieme dei servizi turistici offerti dai pescatori sulla terra ferma, quali l’ospitalità in case di pescatori e nella comunità di Acciaroli e promuovere progetti volti alla valorizzazione del ruolo dei pescatori artigianali. Pescatori custodi, protagonisti attivi della tutela di habitat critici e della biodiversità marina, raccogliendo dati fondamentali per la ricerca sulla fauna locale e le attuali criticità. La diffusione delle pratiche elaborate nel Cilento consentirà di far conoscere in ogni contesto i principi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e i valori della “Dieta Mediterranea”, esempio concreto di stile di vita sano e sostenibile, come definita dall’Unesco “pratica sociale basata su un insieme di competenze, conoscenze e tradizioni” che vanno dalla tutela del paesaggio alla tavola e che riguardano, nel bacino del Mediterraneo, le culture, le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e la tutela dell’ambiente Mediterraneo e della sua cultura gastronomica e paesaggistica.