La notizia avrebbe dovuto scatenare uno scandalo di dimensioni internazionali (anche considerando che tra un anno gli americani saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Presidente). Invece, i media hanno classificato questa notizia quasi come un comune gossip. Alcuni agenti segreti in servizio alla Casa Bianca, residenza del Presidente degli USA, Biden, avrebbero trovato della “polvere bianca” nella hall della West Wing della Casa Bianca.
In un primo momento i funzionari non hanno confermato se la sostanza, presumibilmente cocaina, fosse stata lasciata da una persona in visita o meno. Anthony Guglielmi, un portavoce dei servizi segreti, ha solo confermato a USA TODAY che la sostanza è stata trovata all’interno dell’area della reception dove gli ospiti possono entrare nell’edificio prima di fare tour privati. I funzionari si sono premurati di sottolineare anche che, quando la sostanza è stata scoperta, il Presidente Biden era lontano dalla Casa Bianca. Biden, infatti, è rientrato alla Casa Bianca solo martedì mattina, dopo un fine settimana trascorso a Camp David, nel Maryland, per festeggiare il Giorno dell’Indipendenza con la first lady e con il figlio Hunter.
La Casa Bianca ha, però, cercato di tenere “sotto controllo” la notizia, certamente insolita dato che la droga sarebbe stata ritrovata in uno degli edifici più sorvegliati del mondo. Qui, durante i controlli, le polveri non identificate trovate durante le perquisizioni o ricevute per posta vengono trattate come potenziali attacchi chimici. Questo avrebbe provocato addirittura una breve evacuazione. Solo ieri, il servizio segreto degli Stati Uniti ha “confermato che la sostanza trovata era cocaina e la nostra indagine è in corso”.
Una notizia certo non piacevole per il Presidente Biden, da tempo sotto attacco a causa di notizie che riguardano la travagliata vita privata di suo figlio Hunter, che non sarebbe nuovo a problemi di droga. Hunter ha visitato più volte la Casa Bianca. L’ultima il 22 giugno 2023, per una cena di stato con il primo ministro indiano Narendra Modi. La “polvere bianca” sarebbe stata ritrovata solo due giorni dopo.
La rivelazione della cocaina ha immediatamente scatenato la reazione dei repubblicani. Il principale avversario per le prossime presidenziali, Donald Trump, non ha perso l’occasione per commentare la notizia: “Qualcuno crede davvero che la cocaina trovata nell’ala ovest della Casa Bianca, molto vicino allo Studio Ovale, sia per l’uso di qualcuno che non sia Hunter e Joe Biden?”.
L’addetta stampa della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha dichiarato che la droga è stata trovata in un’area abitualmente utilizzata da estranei invitati dallo staff della Casa Bianca nei tour dell’ala ovest, che include lo Studio Ovale. “Una zona molto trafficata, dove molti West Wing della Casa Bianca … i visitatori passano”, ha detto Jean-Pierre. La portavoce ha poi ribadito che la famiglia Biden non era alla Casa Bianca in quel momento. “Il presidente, la first lady e la loro famiglia non erano qui durante il fine settimana”, ha detto. “Sono partiti venerdì e sono tornati proprio ieri”. “Abbiamo fiducia che i servizi segreti andranno a fondo della questione”, ha concluso la Jean-Pierre. Ha sottolineato, anche, che chiunque lavori alla Casa Bianca è soggetto “a linee guida rigorose che includono test antidroga”. Ma Hunter Biden, il figlio del Presidente degli USA, non fa parte del “personale” della Casa Bianca.
Solo pochi mesi fa ha accettato di dichiararsi colpevole di alcuni reati fiscali e di aver posseduto illegalmente una pistola mentre era un consumatore di droga, secondo alcuni documenti del tribunale riportati dai giornali nazionali americani. Il giovane Biden è sotto inchiesta federale dal 2018, ma l’uso e l’abuso di droghe risalirebbe a quando era studente universitario. È stato più volte in riabilitazione. Nel 2013, si arruolò tra i riservisti della Marina degli Stati Uniti. Ma il primo giorno alla base navale risultò positivo all’uso di cocaina e venne “dimesso”. Durante le pratiche per la richiesta di divorzio, nel 2017, la signora Buhle accusò Hunter di “spendere in modo stravagante per i propri soldi (tra cui droghe, alcol, prostitute, strip club e regali per le donne con cui ha rapporti sessuali) lasciando la famiglia senza fondi per pagare le bollette”. L’anno scorso, parlando del loro matrimonio ormai finito, la nuora del Presidente degli USA, ha dichiarato a Good Morning America che il marito “stava lottando sotto una massiccia tossicodipendenza, e questo è straziante e doloroso e non era quello con cui ero sposata”.
Questo non ha impedito al figliod i Bidendi entrare a far parte, nel 2014, del consiglio di amministrazione di una società ucraina di gas naturale (!), la Burisma Holdings. Una posizione delicata: in quel momento, suo padre, l’attuale Presidente degli USA, era attivamente impegnato nel lavoro anti-corruzione in Ucraina. Durante la campagna elettorale del 2020, venne ritrovato un laptop del giovane Biden contenente un’e-mail del 2015 in cui un consigliere di Burisma lo ringraziava per l’invito a incontrare suo padre, allora vicepresidente degli Stati Uniti, a Washington DC. In quell’occasione Joe Biden definì quelle accuse una “campagna diffamatoria” progettata dalla disinformazione russa. A giugno 2023, il presidente del comitato di supervisione della Camera James Comer, R-Ky., ha annunciato che in un documento in possesso dell’FBI che si riferisce a Hunter e Joe Biden, “non è stato smentito ed è attualmente utilizzato in un’indagine in corso”. Una doppia negazione che i repubblicani hanno trasformato in una accusa elettorale. Cosa ha l’FBI su Hunter e Joe Biden? (theintercept.com)
Non sarebbe la prima volta che droghe illegali entrano alla Casa Bianca. Il rapper Snoop Dogg ha detto di aver fumato erba in un bagno della Casa Bianca nel 2013. Willie Nelson ha confessato di aver fumato uno spinello sul tetto della Casa Bianca durante la presidenza di Jimmy Carter. Anche l’attore britannico Erkan Mustafa avrebbe ammesso di aver fatto qualcosa di simile (addirittura durante la campagna anti-droga “Just Say No” della first lady Nancy Reagan). Intanto un funzionario si è precipitato a sottolineare che la quantità della sostanza ritrovata nei giorni scorsi era minima.
Tante discussioni che dopo il ritrovamento della droga (poca o molta che fosse) all’interno della Casa Bianca sono tornate a galla.