Della “finestra di Overton” non si parla (quasi) mai. Eppure è uno “strumento” molto più diffuso di quanto si pensi. Una citazione a questo metodo risale al 2015. A parlare della finestra di Overton fu il cardinale Bagnasco: “Le parole più sacre della vita e della storia umana – come persona e libertà, amore e famiglia, vita e morte, sessualità e generazione – sono sottoposte da decenni a forti pressioni culturali. Così che ciò che fino a ieri era impensabile oggi diventa plausibile e addirittura oggetto di legislazione. In diversi Paesi europei, perfino certe aberrazioni come la pedofilia, l’incesto, l’infanticidio, il suicidio assistito sono motivo di discussioni e di interrogativi non astratti. È risaputo che tutto ciò non è casuale: attraverso alcune tecniche di persuasione delle masse – la più nota è la cosiddetta “finestra di Overton”, una finestra mentale che si allarga sempre di più attraverso sei fasi precise – si riesce a far accettare l’introduzione e la successiva legalizzazione di qualsiasi idea o fatto sociale…”.
Ma cos’è la finestra di Overton (Overton Window)? È uno schema di comunicazione-persuasione ideato da Joseph P. Overton. L’obiettivo è creare uno spazio concettuale progressivo per cambiare l’atteggiamento dell’opinione pubblica su una certa idea. La gente viene piano piano guidata, involontariamente e inconsciamente, attraverso varie fasi: impensabile (inaccettabile, vietato); radicale (vietato ma con eccezioni); accettabile; sensata (razionalmente difendibili); diffusa (socialmente accettabili); legalizzata (introdotte a pieno titolo).
Gli esempi di questo modus operandi sono tantissimi. La vendita di droghe leggere, ad esempio. Nella prima fase, l’uso di droghe leggere è considerato IMPENSABILE. L’idea, fino ad allora ripugnante e della quale non si parlava mai, viene “presentata” (si apre la finestra), ma è ancora definita assurda e inconcepibile. Piano piano, passo dopo passo, se ne parla sempre di più. Magari in qualche talk show o sui giornali. In poco tempo, senza che la gente se ne accorga, quest’idea non è più considerata “tabù”: è messa in circolo. É il momento di passare alla fase del DIVIETO MA CON QUALCHE ECCEZIONE: l’utilizzo di droghe leggere diventa accettabile sebbene solo per uso medico. In questo modo, senza che la gente se ne accorgesse, la soglia di repulsione è stata portata ad un livello più basso: l’idea di poter usare queste droghe diventa tollerabile. La fase successiva prevede che l’idea diventi ACCETTABILE: si pensa che una certa cosa è inaccettabile per se stessi, ma non in generale. Intanto la pressione dei media non si ferma anzi aumenta: i giornali pubblicano pareri di “esperti” (“Ripetete all’infinito una menzogna e diventerà verità”). Si tratta di un passaggio fondamentale: le persone non pensano più con la propria testa ma basano le proprie scelte sui giudizi di “esperti”. In breve si può passare alla fase successiva, quella della RAGIONEVOLEZZA. Quello che fino a poco tempo prima era considerato improponibile diventa ragionevolmente accettabile. Una sorta di “non c’è nulla di male”. Si viene convinti che non si tratta di casi isolati. E in men che non si dica, ci si ritrova nella fase della DIFFUSONE: la situazione viene accolta a livello politico. L’idea è ormai ampiamente “diffusa” e sostenuta da tantissimi testimonial, influencer, cantanti, attori ecc. Fino a diventare strumento politico per chi pur di ottenere più voti farebbe di tutto, anche sostenere l’uso di droghe leggere. A questo punto l’obiettivo è raggiunto. Resta solo un ultimo, piccolo passaggio per far sì che quello che fino a pochi mesi prima era impensabile ora sia LEGALE.
Di esempi analoghi se ne potrebbero citare decine, centinaia. Le “guerre di pace”, ad esempio. In pochi anni, si è passati da regole precise per dichiarare guerra a paesi pronti ad attaccare stati sovrani nascondendosi dietro falsi ideali (si pensi alla guerra in Iraq “giustificata” dalla sceneggiata di Powell che presentò al Congresso una boccetta che avrebbe dovuto contenere “armi di distruzione di massa” trovate in quel paese – lui stesso dichiarò che era un falso). Da lì a vendere, anzi a regalare, armi e armamenti a paesi in guerra il passo è stato breve. E oggi quello che fino a pochi anni fa era considerato impensabile non fa più impressione a nessuno.
Altro esempio è l’utilizzo di alcolici negli Stati Uniti d’America: intorno al 1930 durante il proibizionismo era considerata “ragionevole” l’idea di impedire la vendita di alcolici. Tale divieto divenne legge. Poi, passo dopo passo, la finestra delle “possibilità politiche” si è spostata. E, oggi negli USA, sarebbe considerato inconcepibile vietare gli alcolici. Intanto, in questo paese, il numero dei decessi dovuti all’abuso di alcol è cresciuto in maniera esponenziale: negli ultimi vent’anni è raddoppiato (triplicato per le donne). Le statistiche federali sulla salute, confermano che gli americani bevono più adesso che prima del proibizionismo. Negli USA, l’alcol causa oggi più morti della droga. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, sono almeno 88.000 gli americani che ogni anno muoiono a causa del consumo di alcolici. Eppure, nessuno pensa di imporre limitazioni o divieti. Perchè? Perché ormai la finestra di Overton si è spostata e il livello LEGALE è stato raggiunto. E tornare indietro non è facile.