La Tunisia è un mercato importate da annoverare tra i Paesi più evoluti e favorevoli agli scambi internazionali del Maghreb e dell’intero continente africano. Un contesto importante che numerosi analisti economici hanno definito un “hub ideale per le aziende interessate ad internazionalizzarsi” su questi mercati.
La vicinanza all’Italia, la modernità dell’economia, delle infrastrutture e la stabilità rendono questo un Paese “facile” per le aziende italiane, per le opportunità di network e di business ed accessibile sia alle grandi imprese che alle PMI. Promos Italia ha organizzato un importante webinar in collaborazione con RM Colocalisation et Développement per descrivere e informare le aziende e gli imprenditori sulle opportunità offerte in ottica di export dal mercato tunisino.
Allo stato attuale i Focus settoriali d’interesse, per le relazioni commerciali ed economiche tra Italia e Tunisia, sono i settori legati al lusso, ai macchinari elettromedicali, l’automazione industriale nel settore agroalimentare, le automotive, il tessile, le materie plastiche e il packaging.
Durante i recenti lavori da remoto, Monica Ravasi di RM Colocalisation et Développement, organizzazione tunisina, ha ribadito: “Gli imprenditori tunisini durante il periodo di chiusura totale sono stati molto attivi nel programmare una nuova ripresa da pensare immediatamente dopo la riapertura delle attività. Nel paese stanno nascendo numerose città dedicate al business, un modello urbano e commerciale che vuole conciliare tradizione e modernità. Nel mondo tunisino il prodotto italiano è molto ambito e la popolazione apprezza il made in Italy, anche se deve spendere un po’ di più. Un paese da considerare non come un mercato fine a sé stesso ma come una porta di accesso per tutto il Magreb e per il resto dell’Africa. Molte persone dalla Libia e dall’Algeria vengono proprio in Tunisia per acquistare e sviluppare network commerciali. La Tunisia ha un forte sistema agroalimentare e in questo ambito le linee di credito italo tunisine agevolano gli investimenti tra i due paesi. Nel mondo agroalimentare tunisino i settori specifici più importanti sono rappresentati dalla lavorazione della frutta, la produzione dell’olio, le linee di imbottigliamento e la lavorazione del pesce. Particolarmente importante e attualmente ricercati sono i macchinari per imballaggi di cui il paese richiede strumenti, conoscenza e produzione”.
Anche nel mondo alimentare tunisino, presentare i propri servizi o prodotti ponendo enfasi sul “made in Italy” o su elementi culturali italiani è considerato uno “status symbol”. Per quanto riguarda il variegato mondo dei cereali, tale è l’approccio di Gi.&Me. Association, presieduta dall’Ing. Franz Martinelli, che ha dato vita ad un circuito economico circolare legato ai grani antichi tunisini, varietà mahmoudi, schili, biskri, attraverso la valorizzazione di tutta la filiera, dai piccoli agricoltori che lavorano e seminano queste varietà tradizionali di grano duro, alle donne che ne fanno prodotti ad alto valore aggiunto, come il borghul, il couscous, il pane e le varie tipologie di pasta della tradizione gastronomica tunisina.
La crescita alimentare e la valorizzazione della Dieta Mediterranea rappresenta una priorità legata all’obiettivo del progetto “Grani antichi di Tunisia ”, a cui ne sta facendo seguito un altro intitolato “La strada dei Grani Autoctoni del Mediterraneo”, che è finalizzato, tra l’altro, a valorizzare la vita e la produzione di un’intera comunità di donne e uomini, incentivando l’occupazione giovanile e attirando l’interesse di numerose realtà enogastronomiche italiane interessate alla valorizzazione di antiche varietà di frumento da riscoprire. Scopo di questo progetto, a cui Gi.&Me. Association sta lavorando, è anche quello di implementare l’innovazione organizzativa del settore, attraverso la promozione delle migliori sinergie della cultura imprenditoriale e dell’innovazione manageriale italiana e far sì che le piccole imprese tunisine del settore agroalimentare riescano a fare network e ad organizzarsi in consorzio per accedere anche ai mercati esteri.