“Sviluppare filiere più corte potrebbe essere fondamentale per garantire la sicurezza alimentare dell’Europa”, ha recentemente rilanciato la Commissione per le risorse naturali del Comitato europeo delle Regioni, riunitasi a Santiago de Compostela in Spagna. Secondo i rappresentanti degli enti locali, il sistema alimentare europeo potrebbe essere reso più resiliente alle crisi investendo in una produzione locale sostenibile e di estrema qualità. Avere accesso ad un cibo sano e nutriente è un diritto universale, che premia forme di agricoltura virtuose, rigenerative, attente alle esigenze del territorio e a tutte quelle forme di vita direttamente coinvolte (manodopera) o indirettamente utilizzate (risorse naturali).
Purtroppo, c’è una distanza sempre più estesa tra i campi e le tavole, tra produttori e consumatori. Una distanza pericolosa, che allontana il territorio dal cibo trasformato, che impedisce ai cittadini di conoscere le pratiche agricole utilizzate e che frammentala l’idea della nutrizione tra i metodi agricoli usati e tra le diverse fasi della catena di fornitura.
Dinamiche alimentari estremamente importanti che nel Cilento e nella realtà di Pollica sono già realtà con la creazione di un hub innovativo, sostenibile e digitalizzato, finalizzato alla crescita di una cooperazione agroalimentare capace di coniugare le migliori sinergie provenienti dal territorio e dalla cultura locale. Parlare di sicurezza alimentare oggi significa dare valore alle basi del sistema agroalimentare, perché, come ricorda la Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO), “se il cibo non è sicuro, non è cibo”.
A Pollica, il Future Food Institute e la Rappresentanza italiana della Commissione europea, in occasione della Settimana europea dell’agrifood, hanno affrontato con attenzione il tema della sicurezza alimentare: dalla salute del suolo e della terra alle pratiche agroe-cologiche e rigenerative, dalla gestione delle foreste al potenziale della blockchain. D’altronde, proprio a Pollica, Giorgio Ciardella, Chief Technology Officer della Farzati Tech, vera e propria bellezza dormiente dell’ecosistema campano, ha sviluppato il rapporto che sussiste tre il metaverso e il metafood.
Grazie alla tecnologia da loro sviluppata, BluDev, ogni prodotto alimentare ottiene un’impronta digitale che garantisce l’esistenza del prodotto e di tutte le sue caratteristiche qualitative all’interno di una rete fidata come la blockchain: l’origine geografica tracciata del prodotto, il territorio da cui proviene, la tradizione legata a quell’alimento, la matrice chimica del prodotto.
Il Metaverso diventa allora lo spazio virtuale in cui acquisire informazioni affidabili dal campo alla tavola. Inoltre, Pollica intende sviluppare un ecosistema coeso e produttivo che abbracci l’intera filiera agroalimentare, dai campi al trasporto, dalla distribuzione al packaging, anche attraverso incubatori di start up certificati con una visione innovativa sull’intera filiera agroalimentare.
Lavorare alla crescita della realtà agricola del Cilento vuol dire garantire una reale sicurezza alimentare attraverso una tracciabilità capillare (delle materie prime, delle risorse necessarie, dei prodotti alimentari), anche attraverso un supporto diretto a quelle realtà, spesso piccole e piccolissime realtà, che quotidianamente investono nella qualità degli ingredienti e nella cura del territorio. Una priorità che Pollica e l’ecosistema innovativo del Cilento sta affrontando con enormi soddisfazioni e nuove modalità di agricoltura innovativa e sostenibile.