ARTICOLI:
Armi fuori controllo: l’altra faccia della guerra in Ucraina
“La rete che ferisce”: alla LUISS un confronto su violenza di genere e abusi digitali nell’epoca dell’intelligenza artificiale
Bambini Invisibili
Generazioni sempre connesse: libertà o prigionia tecnologica?
Tensione alle stelle tra USA e Venezuela
Il porno come surrogato educativo è il fallimento della società adulta
Presentata la prima “Casa dell’Autonomia” per donne vittime di violenza
Federitaly e ITPI insieme per la tutela e la promozione del 100% Made in Italy
In Senato viene presentata la “macchina miracolosa”
Troppa violenza giovanile, è il momento in cui la società deve interrogarsi
Lo Spessore
  • PRIMA PAGINA
  • ATTUALITA’
  • STORIA
  • ARTE
  • S U D
  • COS’È LO SPESSORE
STORIA

Natali di guerra, pagine di un’insopprimibile umanità

di Luigi Sanlorenzo 6 Dicembre 2020
di Luigi Sanlorenzo 6 Dicembre 2020
1,7K
Foto dal sito guerrainfame.it

Me ne hanno raccontati tanti di giorni di Natale degli anni di guerra. Di molti ho visto immagini, letto libri, ascoltato testimonianze. Non immaginavo di viverne uno anch’io, nato negli anni in cui in Italia scoppiarono la pace e un benessere economico reale, fatto di cose concrete e non dalla ricchezza effimera di titoli derivati e di speculazioni finanziarie.

Da qualche giorno quei racconti, quelle emozioni, mi tornano alla memoria, sollecitati da immagini, notizie, espressioni e scene di varia umanità a cui mi capita di assistere. Oggi ci viene rimproverato di essere stati cicale anziché formiche, pur sapendo che non è vero, perché nonostante i salari più bassi d’Europa, gli italiani hanno comunque risparmiato in altro modo, investendo soprattutto nella casa e sugli studi dei figli, non immaginando che proprio l’una e gli altri sarebbero stati i primi bersagli di ogni semplicistica manovra fiscale a cui si vorrebbe ora aggiungere una tassa patrimoniale.

Altrove sono stati sperperati denari e risorse di ogni genere, in complicità inconfessabili tra politica, finanza, grande impresa e tra questa e, sovente, la criminalità organizzata, pronta a fornire capitali sporchi cui una ridicola legge sull’antiriciclaggio non ha mai fatto neanche il solletico, stante l’assoluta mancanza di ogni etica da parte degli intermediari finanziari, ligi al precetto “pecunia non olet”.

Sarà un Natale di guerra quello che ci apprestiamo a celebrare tra pochi giorni? Molti sono portati a ritenerlo. Tuttavia anche al fine di ristabilire le giuste proporzioni, trovo istruttivo ricordare due altre occasioni in cui tale espressione può più essere appropriata.

Ypres, Fiandre. Nel dicembre di poco più di cento anni fa, il primo della Grande Guerra, soldati inglesi e tedeschi uscirono dalle trincee e tra canti natalizi e nostalgia di casa si abbracciarono e si scambiarono piccoli doni. Dopo un secolo, di quella che fu definita “la tregua censurata” è stato reso pubblico recentemente un episodio del conflitto che mise l’Europa a ferro e fuoco, segnando la fine della Bella Epoque e l’inizio della storia più tormentata del Vecchio Continente.

Bruce Bairnsfather, testimone degli avvenimenti, scrisse: “Non dimenticherò quello strano e unico giorno di Natale per niente al mondo… Notai un ufficiale tedesco, una specie di tenente credo, ed essendo io un po’ collezionista gli dissi che avevo perso la testa per alcuni dei suoi bottoni [della divisa]… Presi la mia tronchesina e, con pochi abili colpi, tagliai un paio dei suoi bottoni e me li misi in tasca. Poi gli diedi due dei miei bottoni in cambio… Da ultimo vidi uno dei miei mitraglieri, che nella vita civile era una sorta di barbiere amatoriale, intento a tagliare i capelli innaturalmente lunghi di un docile “Boche” che rimase pazientemente inginocchiato a terra mentre la macchinetta si insinuava dietro il suo collo”.

Un altro testimone britannico, il capitano Sir Edward Hulse Bart, riferì che il primo interprete che incontrò nelle linee tedesche era originario del Suffolk, dove vi aveva lasciato la propria ragazza e la propria motocicletta; Hulse Bart descrisse anche di una canzoncina “terminata con un “Auld Lang Syne” che unì noi tutti, inglesi, scozzesi, irlandesi, prussiani, württemburghesi etc. Fu una cosa assolutamente incredibile, e se l’avessi vista in una pellicola cinematografica avrei giurato che fosse una messinscena!”. Il tenente tedesco Johannes Niemann scrisse: “afferrato il binocolo e scrutato con cautela oltre il parapetto, ebbi la vista incredibile dei nostri soldati che scambiavano sigarette, grappa e cioccolato con il nemico”.

In molti casi gli episodi di fraternizzazione proseguirono anche la mattina di Natale: una forte gelata indurì il terreno e disperse l’odore di putrefazione dei cadaveri insepolti; diversi gruppi di soldati dei due schieramenti si incontrarono nella terra di nessuno per scambiarsi doni e scattare foto ricordo. Il livello di fraternizzazione fu tale che vennero persino organizzate improvvisate partite di calcio tra i militari tedeschi e quelli britannici. La censura militare coprì tutto.

Quattro mesi  dopo,  alle 17.30 del 22 aprile 1915 i tedeschi rilasciarono da 5.730 bombole 68 tonnellate di un nuovo gas di cloro su un fronte di circa sei chilometri, causando circa 5.000 morti nello schieramento alleato nel giro di dieci minuti. Il gas colpiva i polmoni e gli occhi causando problemi respiratori e cecità; essendo più denso dell’aria tendeva a raccogliersi sul fondo delle trincee, forzando gli occupanti ad abbandonarle. La cittadina di Ypres venne conosciuta in ogni parte del mondo non a motivo della tregua del 1914 ma poichè da essa prese il nome il primo gas impiegato per usi bellici: l’iprite. Sessantacinquemila furono i soldati siciliani che persero la vita in quella che i superstiti, nominati decenni dopo Cavalieri di Vittorio Veneto, continuarono chiamare sino alla fine dei propri giorni la Grande Guerra.

Quasi trent’anni dopo, mentre infuriava in ogni parte del mondo un’altra e ancor più vasta guerra, gli italiani vivevano una nuova tragedia caratterizzata dal razionamento, dagli sfollamenti e soprattutto dall’apprensione per padri, fratelli e mariti che avanzavano in quei giorni a fatica nel fango dell’inverno balcanico, dove Mussolini li aveva mandati alla fine del 1940 “per spezzare le reni” alla Grecia. Male armati e peggio equipaggiati, sarebbero stati sconfitti dal clima, dalla resistenza dei montanari e dai tantissimi casi di congelamento   se in loro soccorso non fossero giunte le truppe della Wehrmacht insieme alle quali, in forma subalterna, mantennero l’occupazione di quel paese fino al 1944.

Alcuni rimasero isolati nelle isole dell’Egeo, come ha raccontato Gabriele Salvatores nel film Mediterraneo del 1991; altri, dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, a Cefalonia diventarono eroi. Il loro martirio è stato fatto rivivere  dal film  Il Mandolino del capitano Corelli del 2001con Nicolas Cage  e nel 2005 è stata trasmessa dai Rai Uno una serie televisiva sull’eccidio, con la regia di Riccardo Milani, la splendida interpretazione di Luca Zingaretti  e la colonna sonora di Ennio Morricone che ho ricordato su queste pagine il giorno della scomparsa.

Quegli uomini della Divisone Aqui a cui non toccò nè quell’anno né mai alcun Natale, li ricordiamo ogni 25 aprile presso il Cippo ad essi dedicato nel Giardino Inglese di Palermo. Il palermitano tenente Carmelo Onorato, medaglia d’oro, il capitano corleonese Antonino Verro e il pari grado messinese Vincenzo Saettone medaglie d’argento, danno ogni anno diritto alla Sicilia di celebrare la Liberazione e la Resistenza rispetto alle quali, per il resto, essa fu estranea e indifferente. Ne ho scritto mesi fa su questo giornale.

Nel Natale del 1942, con temperature diverse ma con analoga sfortuna, altri padri, mariti e fratelli combattevano l’ultima battaglia per la difesa di Tripoli “bel suol d‘amore”; pochi mesi dopo, ad El Alamein si sarebbe concluso il dominio degli italiani sulla Libia iniziato nel più lontano 1911. 

Pagine eroiche furono scritte durante la guerra, altre meno commendevoli durante l’occupazione da parte degli italiani non sempre “brava gente”.

Nella patria lontana, intanto, nel dicembre del 1942 si combatteva la guerra del freddo e della fame e così scriveva Miriam Mafai: “È il terzo Natale di guerra! Fà freddo. Nella maggioranza delle case, in città come in campagna, ci si scalda con le stufe. Carbone e legna si fanno sempre più rari. Ci eravamo trasferiti a Temi. Mamma, quando poteva, mi faceva avere, da qualche paesano, un po’ di pane e di uova. Per riscaldarci preparavo durante tutta l’estate delle palle di carta. Si metteva tutta la carta e la cartaccia in un mastello di legno con un po’ d’acqua, poi si strizzava ben bene e se ne facevano delle palle. Bisognava lasciarle per un bel po’ al sole perché diventassero dure, e poi d’inverno si bruciavano al posto della legna. Avevo scoperto che se ci mettevo dentro i noccioli delle pesche o delle prugne, un po’ di aghi di pino o di polvere di carbone, le palle duravano di più, davano più calore e anche un po’ di buon odore. Ci si doveva accontentare. La cenere della stufa, ancora calda, si metteva in un recipiente di rame per scaldare il letto e le mani. Faceva molto freddo. Forse sentivamo tanto freddo anche perché mangiavamo poco. Avevamo le mani sempre piene di geloni.”

Foto dal sito guerrainfame.it

Il ricordo di un altro “Natale di guerra” è personale e risale al 1992.  Ancora annichilita dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio, la Sicilia combatteva la mafia con una partecipazione allora corale, oggi solo stancamente celebrativa.  Gli uomini delle Forze Armate, impiegati nell’Operazione Vespri siciliani, presidiavano i palazzi delle Istituzioni e le strade prospicienti le abitazioni di molti magistrati. In trecento metri da casa mia erano state posizionate ben tre diverse garitte con altrettanti soldati in assetto di combattimento. La notte del 24 dicembre in molti scendemmo in strada per offrire loro una fetta di panettone e un bicchiere di spumante che bevvero, veloci ma felici.  Non dimenticherò mai il sorriso di gratitudine di quei ragazzi che venivano da ogni parte d’Italia a difendere un pezzo del Paese, in un momento di grande disorientamento e di fragilità. Di quel forte sentimento di unità nazionale oggi si avverte un grande bisogno nell’Italia frammentata da una ventina di ras locali che si fanno la guerra dei poveri tra di loro.

In ogni parte del mondo la natura umana è portata alla solidarietà, alla comprensione e alla compassione.  E’ sensibile ai deboli ed ai sofferenti ed attenta alle fasi della vita che più richiedono rispetto e sostegno; il tempo natalizio è, nel mondo occidentale, il momento della massima espressione di quei sentimenti.

E’ un Natale di guerra quello che ci apprestiamo a vivere? Non allo stesso modo, ovviamente, ma di quegli altri momenti esso ha le medesime incertezze, le molte lontananze, le tante assenze, l’ansia per figli e nipoti ancora una volta esposti sui fronti più caldi della pandemia o nelle trincee degli ospedali a fare la propria parte di medici, infermieri, portantini, autisti di ambulanze. La domanda che ciascuno si pone, oggi come allora, è: “Finirà?“. Stavolta la risposta appare impossibile da trovare, poiché la fine di una di guerra è sempre una decisone umana, quella di un virus lo è solo in una parte molto limitata. Intanto prevale la sensazione di un mondo al capolinea senza che se ne annunci, anche da lontano, un altro migliore, come è sempre stato anche nei momenti più bui della storia.

Una cappa pesante di paura anche per i mesi che verranno si estende su famiglie, anziani, giovani, gruppi sociali, lavoratori, vecchi e nuovi poveri. Prevalgono domande forti, unite ai tanti complessi di colpa: abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità? Dove abbiamo sbagliato: quando ci siamo illusi che il mondo non potesse che progredire? Quando abbiamo proposto ai nostri figli la lunga strada degli studi, certi che li avrebbero tutelati nel futuro? Quando abbiamo investito ogni energia nell’acquisto di una casa senza conoscerne l’impatto ambientale, di un’automobile di cui abbiamo ignorato le emissioni di CO2, di uno o più elettrodomestici che avrebbero progressivamente liberato le donne da attività millenarie? Quando abbiamo creduto che i rappresentanti da noi eletti avrebbero lavorato per costruire garanzie e tutele ove le stesse fossero deboli o assenti? Quando sacrificavamo l’ambiente naturale all’onnipotenza del profitto?

Con quell’ incrollabile forza d’animo che oggi abbiamo imparato a chiamare “resilienza” Eduardo De Filippo proclamava con forza nella commedia del 1945, Napoli Milionaria! «Ha da passà ‘a nuttata»  e così scrisse nell’opera omonima pubblicata da Einaudi nel 1964: “ Poche settimane dopo la liberazione mi affacciai al balcone della mia casa di Parco Grifeo, e detti uno sguardo al panorama di questa città martoriata: allora mi venne in mente in embrione la commedia e la scrissi tutta d’un fiato, come un lungo articolo sulla guerra e le sue deleterie conseguenze.”

Tuttavia, le domande che ho posto interrogano l’equilibrio psicologico di massa, influiscono sulle nuove generazioni, minano la fertilità individuale e collettiva, fanno della vecchiaia un tempo di bilanci esistenziali in passivo e di ansie per i propri discendenti. La responsabilità di tale cospicua riduzione dell’energia sociale e conseguentemente della volontà di intraprendere e di investire è da rintracciare nell’esercizio malato della democrazia in senso lato che sembra essere ormai la grande sconfitta dell’epoca contemporanea, pur essendo stata il primo frutto maturo dell’Illuminismo. La Politica del nostro tempo divide anziché unire, uccide la speranza piuttosto che nutrirla, contrappone i bisogni ai diritti, l’ignoranza alla competenza piuttosto che essere la massima sintesi di tutto ciò. Accade a partire dalle istituzioni più globali dall’ inutile Organizzazione delle Nazioni Unite alla schizofrenica Unione Europea e raggiunge anche quelle locali in cui massimamente le emergenze sono sotto gli occhi di tutti.

Quanto accade nell’Italia che ci crolla addosso è la conseguenza di aver dimenticato l’insegnamento di antichi maestri e di aver continuato a delegare a pochi ambiziosi ed inadeguati la gestione di quel capitale prezioso che è il Bene Comune. Dalla debolezza della Politica originano i principali detonatori della catastrofe che si identificano nell’errata interpretazione della libertà di mercato, nel delirio ideologico di aver illuso le masse che fosse possibile un mondo di uguali, nella frettolosa pretesa di affidare alla democrazia rappresentativa ad ogni livello la soluzione di tutti i problemi presenti e futuri.

Alla società contemporanea che incerta e confusa si interroga sul proprio destino e attende una necessaria palingenesi, possono ancora servire dopo millenni le parole che Platone riporta nel I Libro del dialogo Repubblica: “Perché pensi che i pastori o i bovari ricerchino il bene delle pecore o dei buoi, e li ingrassino e li curino con uno scopo diverso dal bene proprio e dei loro padroni; allo stesso modo credi che i governanti delle città, quelli che detengono realmente il potere, abbiano verso i sudditi un atteggiamento diverso da quello che si può avere con le pecore, e ricerchino giorno e notte qualcos’altro che il modo di trarne un vantaggio personale. E hai fatto tanti progressi nei concetti di giusto e dì giustizia, di ingiusto e di ingiustizia, da ignorare che la giustizia e il giusto sono in realtà un bene altrui, cioè l’interesse di chi è più forte e comanda, e un male proprio di chi obbedisce e serve, mentre l’ingiustizia comanda su chi è veramente ingenuo e giusto, e i sudditi fanno l’interesse del più forte e lo rendono felice mettendosi al suo servizio, ma non procurano il benché minimo vantaggio a se stessi. Devi considerare, sciocco di un Socrate, che in ogni circostanza un uomo giusto ottiene meno di uno ingiusto. Innanzi tutto, nei contratti privati, quando due persone del genere si mettono in società, allo scioglimento del rapporto non troverai mai che il giusto possieda di più dell’ingiusto: possederà di meno; poi, nei rapporti con lo Stato, quando ci sono tributi da pagare, a parità di mezzi l’uomo giusto paga di più, l’altro di meno, quando invece c’è da prendere l’uno non ricava nulla, l’altro ricava molto. E nel caso ricoprano entrambi una carica, il giusto, anche se non gli capita nessun altro guaio, subisce un danno negli interessi personali perché li ha trascurati e non ricava vantaggio dalla cosa pubblica per il fatto che è giusto, e oltre a ciò diviene inviso a familiari e conoscenti, se non è disposto a favorirli contro giustizia”.

Ed oggi proprio a quei soggetti vengono corrisposte indennità eccessive, “auspicando” che essi  abbiano la compiacenza di sostenere,  attraverso politiche industriali innovative  e del lavoro,  famiglie ed  imprese che i medesimi hanno consegnato in molti casi nella mani di  usurai, più o meno legittimati.

Forse mai come quest’anno il vero simbolo del Natale non è l’Albero addobbato e rutilante di mille colori bensì il Presepe, italianissimo simbolo di un paese sempre precario, con le eterne scene di povertà, di bisogni ridotti al minimo, di sonni all’addiaccio, di veglie ansiose, di fuochi stentati alimentati da pochi sterpi tra i quali si attende la speranza di Redenzione. Nella scenografia del Presepe non manca mai il singolare personaggio dello Spaventato che simboleggia colui che, distratto dalla Stella Cometa, finisce per non accorgersi dell’evento che si sta compiendo a pochi passi e da cui, inevitabilmente, si autoesclude.

Forse mai come quest’anno ogni italiano in difficoltà, e sono tanti in ogni regione, si sentirà vicino e affratellato a persone ed a popoli che, per anni abbiamo commiserato, mentre consumavamo il Cenone, affrettandoci però a cambiare canale televisivo davanti alle scene che più rimproveravano la nostra opulenza, poggiata sul nulla.

E’ un Natale di questo genere di guerra quello che ci apprestiamo a celebrare con le chiese necessariamente vuote e le tavole tristemente deserte.  A tali sentimenti di frustrazione e di paura si sta affiancando a poco a poco un crescente desiderio di rivalsa verso coloro che hanno consentito tutto questo, nel passato e nel presente, da parte dei tanti che restano comunque ai margini di ogni misura realmente equa e di quei giovani a cui con il crescente indebitamento pubblico stiamo rubando il futuro. E le rivalse possono intraprendere e percorrere le strade più pericolose.

Nei giorni in cui viviamo l’avvento di quell’ Incarnazione che ci invia il millenario messaggio di rinascita collettiva, abbiamo il dovere di dare un senso all’espressione Next Generation EU, perché non sia solo un programma economico di salvataggio di sistemi e società ormai decotte ma il germe della rigenerazione dei nostri sentimenti privati e delle conseguenti scelte sociali, economiche e politiche non più differibili.

Foto dal sito difesadelpopolo.it

Se l’Italia dovesse equivocare il valore esistenziale che in quella definizione ultimativa è contenuto, essa sarà ancora una volta responsabile del proprio infausto destino e non avrà più alcun diritto di recriminare, attribuendo ad altri o ad altro le proprie colpe, cercando senza speranza un Natale perduto e mai più ritrovato.


“Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi” dipinto del Caravaggio (1600)

 

Luigi Sanlorenzo

Palermo 1956. Di formazione filosofica, economica e scout ne ha declinato i valori nell’ambito delle analisi strategiche, delle dinamiche del cambiamento e dello sviluppo delle risorse umane, secondo gli indirizzi di Humanistic Management. Ha ricoperto incarichi di responsabilità e di consulenza presso istituti di credito e società multinazionali e ha rivestito cariche istituzionali negli anni ‘90 al Comune durante la Primavera di Palermo e sino al 2017, nell’Università degli Studi di Palermo, sino al 2015. Ha insegnato nei licei, nelle Università di Palermo, di Messina e di Macerata, presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, ISIDA e CERISDI di cui è stato consulente del presidente. In qualità di titolare di Studiofor Management Education ha progettato e diretto per oltre dieci anni altrettanti master professionalizzanti in Direzione del Personale. E’ stato presidente regionale Sicilia e consigliere nazionale dell’Associazione Italiana Formatori (AIF, MIlano) e presidente della Commissione RYLA del Distretto Rotary 2110 Sicilia e Malta. Pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Sicilia, collabora con riviste specialistiche della formazione e del management e con quotidiani online. Tra i più noti esperti italiani di leadership, è presidente dell’associazione senza scopo di lucro P.R.U.A. (Progetto Risorse Umane per l’Autonomia) fondata a Palermo nel 2001. Dal 2022 è Direttore della rivista Nuovi Approdi dove riporta anche i suoi articoli precedentemente pubblicati da LoSpessore.com

Luigi SanlorenzoStoria

ALTRI ARTICOLI DI ARCHIVIO CHE POTREBBERO INTERESSARE

Dall’infamia alla speranza: il nuovo Piano Regolatore di Palermo

21 Marzo 2021

Il tracollo della diga di Molare del 1923. Tragedie che si ripetono nel tempo

13 Agosto 2020

Tra precarietà e smarrimento, l’urgenza di una nuova leadership mondiale

24 Febbraio 2020

Cent’anni di dignità. Antropologia e identità dei comunisti che ho conosciuto

24 Gennaio 2021

L’antirazzismo provinciale che aiuta la Destra

19 Giugno 2020

Le piccole vittime della striscia di Gaza

21 Ottobre 2023

La cronaca e l’attivismo di Giancarlo Siani

23 Settembre 2020

Mordere la vita. Il vitalismo decadente di Ernest Hemingway

7 Luglio 2021

Il muro che cadde addosso al mondo

9 Novembre 2021

Antiche e moderne povertà di Palermo. L’apostolo dimenticato

10 Settembre 2020

Il Rinascimento a Palermo al Corteo Storico Rievocativo Carlo Aragona Tagliavia

16 Ottobre 2023

La guerra che non si può vincere. Storia e cronaca del conflitto israelo-palestinese

13 Maggio 2021

2020. Un anno palindromo che non sarà dimenticato

2 Maggio 2021

Risentimento e rancore, i grandi mali che impediscono alla Sicilia di crescere

20 Agosto 2020

Sicilia ultima chance. Il cambiamento verrà da fuori?

31 Luglio 2020

A scacchi con la morte: l’ultima partita di Giovanni Falcone

22 Maggio 2020

Il mistero del Teorema di Pitagora

4 Ottobre 2023

La strage di Bologna. Fiducia e speranza per una verità sempre più trasparente e opaca

2 Agosto 2020

L’Ulisse siciliano di Stefano D’Arrigo. Quando lo Stretto diventa epica

12 Agosto 2020

Facciamo un 48. Uomini e luoghi nella Palermo dei moti risorgimentali

27 Agosto 2020

Celebrare la Repubblica. Verso una nuova Assemblea Costituente

2 Giugno 2020

La Morte non va in vacanza

31 Ottobre 2021

La città delle donne. Tra Snaporaz e Katzone il travaglio del PD

24 Marzo 2021

Il ruolo culturale e storico della carta coreana artigianale Hanji

3 Luglio 2023

Tra mito e fede religiosa. Le suggestioni della Pasqua nella letteratura e nel cinema

4 Aprile 2021

Fumo di Londra. Quel che resta dell’Europa in bilico tra rinascita e declino

27 Dicembre 2020

Panem et circenses nel XXI secolo

17 Marzo 2025

“Chiamatemi Ismaele”

3 Ottobre 2021

Il millennio cinese tra volontà di potenza e preoccupazioni del G7

11 Luglio 2021

Terzo polo: il destino obbligato dei gemelli diversi

27 Agosto 2022

L’Italia delle città riscopre i fondamentali

5 Ottobre 2021

Dalla montagna incantata ai deserti dell’Arabia Felix. Breve saggio sul Grande Gioco

11 Marzo 2021

Anni di piombo. Una riconciliazione ancora lontana

30 Aprile 2021

Tornare ad imparare. Le nuove sfide per l’occupazione nell’era post Covid-19

7 Marzo 2021

L’11 Settembre 19 anni dal crollo delle Torri Gemelle. Il caos geopolitico e l’instabilità socio-economica mondiale

11 Settembre 2020

Coronavirus: tra pestilenze e negazioni, un nuovo monito per l’Umanità

2 Febbraio 2020

La coscienza di Zeno e la sua enorme eredità

23 Aprile 2025

Un funerale che fa riflettere

20 Settembre 2022

Il 25 aprile 1945 e la Sicilia degli indifferenti

25 Aprile 2020

Il futuro di Palermo e il governo dei migliori

23 Maggio 2021

Nove su dieci

5 Agosto 2024

Silenzio, canta il solista: le pagelle di Carlo De Benedetti

4 Novembre 2021

Khojaly: la ferita aperta nel cuore del popolo dell’Azerbaigian

24 Febbraio 2021

Sii la luce nell’oscurità. L’umanità sorda al grido della Memoria

27 Gennaio 2021

Tra Marcel Proust e Primo Levi: il pellegrinaggio nella memoria di Winfried George Sebald

18 Luglio 2021

Umberto Eco, la Sicilia e la vertigine del complotto

17 Febbraio 2020

L’Azerbaigian commemora il suo leader nazionale in un’atmosfera di pieno successo

12 Dicembre 2020

La Battaglia di Lepanto: verità storica o antenata della propaganda?

7 Ottobre 2021

La formazione delle classi dirigenti tra passato, presente e futuro. Un passaggio obbligato a cui l’Italia non può più sottrarsi

14 Marzo 2021

La caduta dell’Impero Romano d’Occidente tra mito storiografico e rilettura del Tardoantico

10 Maggio 2025

Da “Cuore di Tenebra” a “Paradise” perché il Nobel a Gurnah

8 Ottobre 2021

Quando la Storia torna indietro

13 Novembre 2021

La sontuosa Camelot di Re Sebastianello, cavalli, cavalieri, dame e giullari

11 Ottobre 2020

Pinocchio, Mangiafuoco, il gatto e la volpe

17 Gennaio 2021

Il Mostro di Firenze: l’ipotesi americana

13 Maggio 2025

L’ultima sfida per Roma capitale

10 Giugno 2021

Zero maggio nel mondo, il nuovo inizio del lavoro umano

1 Maggio 2020

Piano Marshall e Next Generation EU, analogie e differenze

20 Maggio 2021

Il ruolo della Storia nello sviluppo della coscienza universale

11 Marzo 2020

Elezioni comunali a Palermo: quale sarà la narrazione vincente?

25 Luglio 2021

La corda e il palo: breve saggio sulla tortura, con postilla

28 Febbraio 2021

Palermo, palcoscenico…vuoto?

16 Giugno 2021

Frammenti di un mondo non ascoltato

21 Giugno 2025

2021 – Dodecalogo per alimentare la fiducia dei siciliani in se stessi

31 Dicembre 2020

L’ultimo discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella

1 Gennaio 2022

Ucraina. Antichi e moderni cosacchi

12 Ottobre 2022

La linea della palma e la profezia di Leonardo Sciascia

22 Ottobre 2021

Rifare il mondo: un patto globale per l’educazione

13 Ottobre 2021

Dentro la zucca l’ombra dimenticata di un pupo di zucchero

31 Ottobre 2020

Dalla cronaca alla Storia. Il mistero dell’U-Boot all’Arenella

14 Settembre 2020

Dal Checkpoint Charlie ai complotti di palazzo. Il ragù dello spionaggio italiano

16 Novembre 2021

Giallo palermitano: il misterioso suicidio di Raymond Roussel

20 Dicembre 2020

Bosnia e Serbia: frammenti di crisi nel cuore dei Balcani

28 Aprile 2025

Catacombe di Palermo: misteri su misteri

7 Aprile 2022

Don Ernesto Ricci: una vita per i giovani, una Scuola per il futuro

18 Agosto 2025

Destini europei. Quo vadis, Polonia?

10 Ottobre 2021

Palermo capitale dell’incertezza

24 Ottobre 2021

Il misterioso mondo di Athanasius Kircher, il gesuita che ispirò Verne ed Eco

14 Novembre 2021

Pier Paolo Pasolini e la Sicilia. La lunga strada di sabbia

5 Agosto 2020

La strage di Ustica e quella rabbia che avvelena il sangue

27 Giugno 2020

La Sicilia al bivio del CoronaVirus

10 Aprile 2020

Centenario dell’Università Cattolica. Mattarella indica il futuro educativo dell’Italia

15 Aprile 2021

Poltrone, sofà e il divano regalato alla Turchia

11 Aprile 2021

Digitale in Sicilia? No, grazie, meglio un buon vecchio almanacco!

10 Gennaio 2021

La passione di Volodymyr Zelensky sia da guida per l’intera Europa

12 Marzo 2022

Dalla globalizzazione alla società del limite

18 Aprile 2020

Giulio Andreotti: l’enigma del potere. Mito, storia e memoria del protagonista della Prima Repubblica

25 Luglio 2025

Lo stretto di Bering e gli interessi geostrategici di USA e Russia

5 Dicembre 2022

Melville, Dickens, Stevenson, Eco e Calvino. Il piacere e l’arte di raccontare

16 Maggio 2021

Se gli alberi, la terra e i fiumi potessero votare

1 Luglio 2020

Giornata Mondiale della Nonviolenza 2020. Il punto tra speranza e utopia

2 Ottobre 2020

Il dovere di essere liberi

25 Aprile 2021

Il testo del monologo di Antonio Scurati per il 25 Aprile

22 Aprile 2024

Figurine, figure e figuracce. Quando le vite famose diventano collezioni

22 Aprile 2021

Quel grande bisogno di rinascere. La Vita Nuova di Dante innamorato

28 Marzo 2021

L’Italia bifronte tra Master Chef e le regole di convivenza

15 Ottobre 2021

L’approvazione della Costituzione Italiana: una ricorrenza sbiadita nella memoria collettiva

23 Dicembre 2020

Real politik formale per salvare l’Italia. Il pragmatismo di Mario Draghi

13 Febbraio 2021

Quando la Storia siamo noi. Cronaca dell’Apocalisse siciliana

26 Luglio 2020

La Sicilia che verrà. Il dovere di sognare in una notte di fine estate

4 Ottobre 2020
✍ ANALISI, VISIONI E PROSPETTIVE ✍



Collaboratori volontari:


● C. Alessandro Mauceri


● Vito Vacca


● Francesco Pira


● Luigi Sanlorenzo


● Riccardo Renzi


● Domenico Letizia


● Valentina Becchetti


● Andrea Cangemi


● Luca Ballori


● Francesco Alberti


● Domenico Sinagra


● Paolino Canzoneri

CONTATTO

Per richieste di collaborazione, informazioni e segnalazioni:

SOCIAL

Facebook

CERCA

PREFERITI DAI LETTORI

  • Armi fuori controllo: l’altra faccia della guerra in Ucraina

    10 Novembre 2025
  • Max Ernst. Il surrealista psicoanalitico

    10 Novembre 2020
  • Gustav Klimt. Un tranquillo ribelle che amava le donne

    5 Dicembre 2020
  • Diego Velàzquez: il pittore dei pittori

    15 Settembre 2020
  • La valorizzazione del mare di Acciaroli diviene un esempio per il Mediterraneo

    14 Agosto 2022
  • Alfabetizzazione informatica: una necessità per tutti o un’utopia?

    6 Aprile 2025

VARI ARTICOLI DI ARCHIVIO

  • Sui primi cento giorni di Trump

    30 Aprile 2025
  • La nuova moda dei vertici politici ed economici mondiali: osannare se stessi e i propri avi in TV

    25 Novembre 2024
  • I sindaci della Costa del Cilento e Future Food Institute lanciano proposta di un’Area Marina Sperimentale

    8 Luglio 2022
  • Cento giorni che stanno cambiando il Mondo

    30 Settembre 2022
  • Il progetto SWITCHtoHEALTHY entra in classe a Maddaloni

    23 Febbraio 2024
  • Palermo, mercoledì la presentazione del libro “La Violenza in click” di Carmela Mento e Francesco Pira

    25 Settembre 2023
  • Dichiarazione Scuole Sicure:
    solo 118 Stati aderiscono all’accordo siglato dalle Nazioni Unite

    2 Maggio 2024
  • Digitale in Sicilia? No, grazie, meglio un buon vecchio almanacco!

    10 Gennaio 2021
  • La nuova app di Kiwanis “Bambini Scomparsi” e due codici QR. Un gesto efficace contro una grande piaga

    3 Novembre 2020
  • Intelligenza Artificiale: una questione di etica

    7 Ottobre 2024
  • Affrontare il parto e la gestione della vita port partum: l’importanza di approfondire

    8 Marzo 2022
  • Ricordando Rosario Livatino. Il “giudice ragazzino” ucciso dalla cancrena mafiosa nel 1990

    21 Settembre 2020
  • Cipro e il futuro geopolitico del Mediterraneo Orientale

    9 Novembre 2020
  • Earth Hour Day e la Natura di cui nessuno parla

    28 Marzo 2021
  • Overshoot Day 2024 e quei calcoli che definiranno Il deficit ecologico per l’Italia

    20 Maggio 2024
  • Perché i migranti sono motivo di tensione e paura

    21 Novembre 2022
  • Congo, ucciso il magistrato militare di Rutshuru

    5 Marzo 2021
  • Gli azerbaigiani dispersi nel conflitto con l’Armenia

    26 Agosto 2021
  • Dalla globalizzazione alla società del limite

    18 Aprile 2020
  • Il food del Guatemala si presenta in Italia

    16 Settembre 2021
  • Le scritte antisemite, becero parallelismo tra nostalgia e moda giovanile?

    10 Febbraio 2020
  • Giornata Internazionale per i Diritti dei Migranti: perché in Italia non ne ha parlato (quasi) nessuno?

    20 Dicembre 2020
  • Quelle bare bianche e i sogni spezzati

    14 Maggio 2021
  • I disturbi dell’autismo: la preoccupante ascesa nell’era pandemica

    1 Aprile 2021
  • La Giornata Internazionale delle Famiglie. Occasione di festa e di riflessione

    14 Maggio 2021
  • L’impatto sull’ambiente del settore militare

    5 Gennaio 2022
  • La strada (piena di buche) della concessione Autostrade

    14 Ottobre 2020
  • Sarà presentato alla Camera dei Deputati “La violenza in un click” il saggio della psicologa Carmela Mento e del sociologo Francesco Pira sul Revenge Porn

    14 Novembre 2023
  • Antiche e moderne povertà di Palermo. L’apostolo dimenticato

    10 Settembre 2020
  • C’è un pezzo di Russia in Europa…

    14 Aprile 2023
  • Panem et circenses nel XXI secolo

    17 Marzo 2025
  • La coda del virus Covid-19 ovvero l’impatto micidiale sull’economia mondiale

    10 Marzo 2020
  • L’ultimo discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella

    1 Gennaio 2022
  • Il nuovo libro Cuore della scuola italiana

    31 Agosto 2020
  • Giornata Mondiale della Popolazione: spunti di riflessione

    17 Luglio 2022
  • La pesca del futuro analizzata dai lavori della FAO

    1 Febbraio 2021
  • Dall’infamia alla speranza: il nuovo Piano Regolatore di Palermo

    21 Marzo 2021
  • Covid-19 e UE: il fondo SURE ovvero un prestito a lungo termine spacciato come misura solidale?

    6 Aprile 2020
  • “I Have a Dream”. Il celebre discorso per il paese a stelle e strisce incapace di evolversi

    29 Agosto 2020
  • L’Associazione Italiana Giovani per l’UNESCO e le idee sulla transizione ecologica e l’alimentazione sostenibile

    17 Ottobre 2021
  • Prove di forza e provocazioni: la Corea del Nord lancia missili balistici nel mare del Giappone

    20 Marzo 2024
  • Quello che sta avvenendo in Libano ha dell’incredibile

    26 Settembre 2024
  • Quando la Storia torna indietro

    13 Novembre 2021
  • La ginnastica ritmica e le Finali nazionali dello CSAIn a Caserta

    10 Giugno 2021
  • La Sardegna e l’euro-progettazione per la crescita dei territori

    21 Dicembre 2021
  • Attuazione del PNRR e Fondi Strutturali 2021 – 2027

    28 Luglio 2023
  • Al Festival Internazionale della Geopolitica europea il Panel sulle elezioni Usa e gli equilibri globali

    4 Aprile 2025
  • Macchine che impiegano gli impiegati

    1 Giugno 2022
  • L’impatto ambientale dei grandi eventi sportivi

    17 Luglio 2024
  • Nove su dieci

    5 Agosto 2024
  • Un anno di attività per la sezione UCID Gaeta – Sud Pontino

    1 Marzo 2022
  • Siamo nell’era del Teletrasporto

    6 Marzo 2021
  • Il modello di Colleferro e la promozione dell’economia dello spazio

    16 Aprile 2022
  • La presentazione del marchio “Federitaly 100% made in Italy” e la partnership con il la Fondazione Dfinity

    10 Febbraio 2023
  • Draghi in Libia parla di migranti ma pensa alle grandi opere

    7 Aprile 2021
  • Montagna Longa. Una strage dimenticata

    5 Maggio 2021
  • Dal Checkpoint Charlie ai complotti di palazzo. Il ragù dello spionaggio italiano

    16 Novembre 2021
  • Il tunnel della pace

    11 Febbraio 2021
  • Siamo tutti più cattivi ma non prendiamocela con i bambini

    31 Maggio 2022
  • Il tour nei Balcani di Giuseppe Prete, Ambasciatore della World Organization of Ambassadors

    15 Novembre 2022
  • Lo slacktivism per veicolare pensieri di pace

    6 Giugno 2024
  • Coronavirus: aritmetico, geometrico o esponenziale

    16 Novembre 2020
  • Gli ultimi dati sul mercato degli agrumi in Italia

    13 Giugno 2021
  • Volando nell’invisibile: l’autobiografia di Sabrina Papa

    20 Dicembre 2024
  • Piano Marshall e Next Generation EU, analogie e differenze

    20 Maggio 2021
  • L’Italia bifronte tra Master Chef e le regole di convivenza

    15 Ottobre 2021
  • Pereunt et imputantur. Una guida istruttiva per i prossimi candidati a sindaco di Palermo

    18 Aprile 2021
  • Migranti e stranieri non accompagnati: una numerazione confusionaria da approfondire

    28 Settembre 2023
  • L’AIC Associazione Italiana Coltivatori e FEDERITALY insieme per la promozione e l’innovazione delle imprese agricole italiane

    3 Luglio 2023
  • Se gli alberi, la terra e i fiumi potessero votare

    1 Luglio 2020
  • Mina e Moria, accomunate da un tragico destino

    15 Settembre 2020
  • I contratti di Fiume e di Costa. Una soluzione al problema della gestione del territorio o solo un altro problema?

    5 Gennaio 2021
  • I macchinari agricoli e le opportunità con il Brasile

    8 Maggio 2021
  • Riflessioni sui gravissimi casi di stupro a Palermo e a Caivano

    26 Agosto 2023

  • Cos’è Lo Spessore
Privacy Policy

Cookie Policy
Lo Spessore
Per richieste di collaborazione, informazioni e segnalazioni:
  • Facebook

Lo Spessore
  • PRIMA PAGINA
  • ATTUALITA’
  • STORIA
  • ARTE
  • S U D
  • COS’È LO SPESSORE

ALTRI ARTICOLI DA LEGGERE:x

Giornata Mondiale della Nonviolenza 2020. Il punto tra speranza e utopia

2 Ottobre 2020

Il millennio cinese tra volontà di potenza e preoccupazioni del G7

11 Luglio 2021

L’Ulisse siciliano di Stefano D’Arrigo. Quando lo Stretto diventa epica

12 Agosto 2020

La Sicilia che verrà. Il dovere di sognare in una notte di fine estate

4 Ottobre 2020