
L’assalto ai supermercati [ Foto: Lo Spessore ]
La nostra storia ricorda epidemie e pandemie che hanno assestato colpi durissimi in temine di vite ma la scienza e la medicina hanno sempre scongiurato l’estinzione dell’essere umano e questo perché raziocinio e corretta condotta hanno rappresentato un ulteriore vantaggio e una forza complementare per combattere il rischio.
La corretta informazione diventa il primo perno assoluto per contrastare qualsiasi nemico; si deve conoscere bene con chi si ha a che fare e soprattutto non ci si deve lasciare prendere da inutili stati di panico come se fossimo nella Pompei del 79 d.C. in piena eruzione vulcanica.

Dal sito ufficiale del Dipartimento Protezione Civile [Covid-19 Italia – Monitoriaggio della situazione]
La corsa notturna ai supermercati iniziata spontaneamente in varie città da Nord a Sud pochi minuti dopo il messaggio serale del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in cui viene estesa la zona rossa a tutta l’intera penisola è comprensibile e prevedibile.
Non stiamo entrando in un conflitto bellico e il governo ha garantito che le risorse di sostentamento, in questo periodo storicamente tragico, non verranno a mancare ma quel che preoccupa maggiormente sarà il prezzo da pagare quando tutto sarà finito o quando i contagi diverranno una percentuale minima.
L’impatto sulla economia sarà micidiale e paradossalmente quel virus magari sarà debellato ma gli effetti negativi della sua coda malefica li sentiremo per molto, molto tempo dopo. Il prezzo del petrolio, tanto per cominciare, ha subìto un calo vistoso con gravi ripercussioni dei mercati finanziari e, come prevedibile, la percezione e il timore che i contagi si propagheranno a lungo nel tempo ha avviato una sorta di panico nelle borse dove una conseguente massiccia vendita ha abbassato i listini causando un ovvio ribasso delle borse in tutta Europa con Piazza Affari a Milano -11,17%; Parigi -8,3%; Francoforte –7,9%; Londra -7,5%.

[ Foto: Claudia Greco – AGF Borsa Milano ]
Il prezzo del greggio sui mercati internazionali scendendo del 20% circa ha fatto da apripista ad un crollo complessivo delle borse internazionali per le società energetiche che si sono viste diminuite le richieste di petrolio da parte di industrie e compagnie aeree che hanno tagliato voli in enormi quantità. Per fare fronte al problema i produttori erano propensi ad un abbassamento del prezzo ma il cartello Opec e la Russia non hanno trovato un accordo tanto che l’Arabia Saudita, tra i maggiori fornitori al mondo, ha ridotto i costi di vendita causando ovviamente un calo delle quotazioni di vendita e palesando un possibile prezzo a barile negli Stati Uniti che dagli attuali 33 scenderebbe a 20 dollari.
A virus debellato quel che ci attende sarà un’altra sfida difficile e micidiale da fare sembrare una barzelletta le file ai supermercati. Per il momento abbiamo un virus da fermare e solo questo conta. Al resto saremo pronti a sbracciarci le maniche come abbiamo sempre fatto.