Distratti dal continuo bombardamento di notizie riguardanti la pandemia e i pochi eventi di cronaca (per lo più nera), non c’è più tempo per pensare ad altro. Anche quelle iniziative, quelle “giornate”, nate con l’intento di far riflettere tutti su temi delicati e importanti, passano in secondo piano o trascorrono senza che nessuno ne parli.
Anche per l’Earth Hour – l’Ora della Terra, evento globale che si celebra in tutto il mondo il 27 Marzo è stato così. Eppure, al di là dell’abitudine di concludere la giornata con un’ora di buio per sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi sull’emergenza climatica e sulla necessità di tutelare la natura, di argomenti da approfondire ce ne sarebbero stati tanti. Tantissimi.
Il tema scelto per l’edizione 2021 di questo evento, nato nel 2007, era “Speak Up For Nature” (Parla per la Natura). Ma pochi, ieri, hanno parlato della Terra. Pochi, al di là di riflessioni importanti che sarebbero necessarie, anche gli eventi. Molti meno del previsto.
Non c’è da sorprendersi. Al di là delle tante promesse “verdi”, anzi “green”, al di là degli spot pubblicitari di chi si presenta come paladino dell’ambiente e, poi, utilizza tonnellate di petrolio e gas ogni giorno, la realtà è una sola: della Terra non sembra importare niente a nessuno. Da chi continua a tagliare alberi per favorire allevamenti e coltivazioni intensive a chi continua a scavare pozzi, anche nel Mar Mediterraneo (ecosistema delicatissimo) in cerca di energia. Fino a chi, come l’Italia, promette di rispettare l’ambiente, ma poi si trova a dover pagare sanzioni milionari all’UE per la gestione delle acque. La lista delle promesse mancate, delle false illusioni, delle prese in giro potrebbe continuare a lungo. Leggerla impiegherebbe certo più di un’ora. Quell’ora da dedicare alla Terra che, però, nessuno è riuscito ad inserire nella propria agenda.
Nessun politico. Nessun personaggio pubblico. Nemmeno i tanti influencers che ormai popolano il web. Anche la nota trasmessa dal Segretario Generale delle NU appare piuttosto retorica e priva della verve cui ci aveva abituato. L’invito di Guterres è apparso scontato e per certi aspetti banale: “fare tutti la nostra parte per salvaguardare il pianeta”, “fare pace con la natura”, perdita di biodiversità e l’inquinamento che “minacciano vite, posti di lavoro e salute” sono frasi che sono state sentite troppe volte per raggiungere il cuore (e il cervello) di chi le ascolta (sempre meno). Anche l’invito di Guterres a fare del 2021 “un anno per cambiare rotta”per “rivalutare e resettare il nostro rapporto con la natura” sembrano più stereotipi riusati che accorati inviti a fare qualcosa di concreto.
“Speak Up For Nature” era l’invito per l’Earth Hour day di quest’anno. Ma della Terra ormai non parla più nessuno. Nessuno, ad esempio, ha parlato dell’impatto sull’ambiente che avranno le misure restrittive sull’ambiente nel medio e lungo periodo. Nessuno ha parlato delle conseguenze della pandemia sotto questo aspetto.
Anche quest’anno, il cosiddetto effetto-clima (come lo ha definito il WWF, ideatore dell’evento), rischia di essere un amplificatore della “Sesta estinzione di massa” sulle specie animali e vegetali. Anche la IUNC (International Union for Conservation of Nature) ha ricordato che quasi la metà (il 47%) delle specie di mammiferi monitorate e quasi un quarto delle specie di uccelli (24.4%) subiscono l’impatto negativo dovuto ai cambiamenti climatici. In totale si tratta di circa 700 specie. La causa di questi cambiamenti è per gran parte il comportamento dell’uomo il cui comportamento causa la perdita di biodiversità nel mondo comporta un danno economico di 50 miliardi di dollari ogni anno.
Anche quest’anno, ormai prassi irrinunciabile, sono stati citati gli accordi della COP21 di Parigi. Dimenticando, forse, che proprio questo argomento è la prova ineluttabile dello scarso interesse per l’ambiente di tutti. La COP di Glasgow dello scorso anno, l’incontro nel quale i capi di stato dei paesi del mondo si sarebbero dovuti incontrare per discutere di “ambiente” è stata rimandata (e ancora non è sicuro che si tenga nel 2021). Al contrario, non sono mancati gli incontri politici, anche in presenza (e alcuni dei quali discutibili e discussi, come quelli in Arabia Saudita di un certo senatore italiano) o gli incontri sportivi: automobilismo, motociclismo, ciclismo, tennis, per non parlare del calcio al quale le televisioni di tutto il mondo dedicano ampi spazi. Le stesse televisioni che, invece, non hanno dedicato nemmeno una parola alla Terra, al pianeta sul quale viviamo e che purtroppo, per colpa di un eccessivo sfruttamento, non sta certo bene.
Di questo argomento nessuno, ieri, in occasione dell’Earth Hour day, nessuno ha voluto parlare. A nessuno è venuto in mente di “Speak Up For Nature”…