Ad un giorno dall’avvio della tanto attesa fase 2 finalmente sarà concessa una boccata di ossigeno per coloro che per oltre due mesi in modo responsabile ha osservato un comportamento paziente e diligente restando a casa e spostandosi solo per ragioni urgenti e per approvvigionamento alimentare.
La fase 2 assume i toni di un vero e proprio test dove la posta in gioco è rischiosa tanto quanto prolungare un eventuale nuovo lock down per le imprese oramai al collasso e con una economia a pezzi che attende anch’essa quella boccata di ossigeno di cui sta beneficiando l’intera popolazione grazie all’autorizzazione di visite dai parenti stretti e alle passeggiate per distanze non troppo eccessive.
Un parziale ritorno ad una normalità che restituisce quei colori e quella brezza che serve come stimolo per un ottimismo che dobbiamo inventarci per correggere quei colori opachi e quelle immagini sfuocate di un panorama che non riuscivamo a vedere più oltre la finestra di casa.
Non dovrebbe essere arduo comprendere quanto sia difficile barcamenarsi dentro una improvvisa matassa da sciogliere come una pandemia letale a livello globale e non dovrebbe essere altrettanto difficile valutare i meriti di un governo alle prese con scelte obbligate ed urgenti mai sperimentate prima come mettere in campo in pochissimi giorni manovre economiche pesantissime a favore della piccola e media impresa schiacciate dalle saracinesche e dagli uffici chiusi con uno stop all’erogazione di servizi e consulenze oramai prolungato troppo a lungo.
Ad oggi gli ultimi dati OMS danno numeri pazzeschi e raggelanti come 3.356.205 casi di contagio da CoVid-19 confermati nel mondo dall’inizio dell’epidemia ma in Italia come in altri paesi europei il contagio diminuisce e le guarigioni sono anch’esse in forte ascesa e questo è un elemento che rende chiaro come il settore medico e scientifico abbia saputo rispettare la sua imponenza ed efficacia.
L’erogazione degli enormi capitali varati come manovra economica per gli aiuti alle categorie di commercianti deboli e la cassa integrazione per i dipendenti sembra che stenti ad avviarsi in modo massiccio e l’ovvio angosciante nervosismo per le attese troppo lunghe si ritorcono contro il governo oramai tacciato dall’opposizione di inefficienza e di promesse illusorie di facciata senza concretezza.
A urlarlo è l’odierna opposizione che poco meno di una dozzina di mesi fa si trovava in maggioranza a guida del paese con i “pieni poteri” e che in una sera afosa di agosto pensò di far cadere il “proprio” governo convinta di creare presupposti per rapide elezioni e prendersi il consenso elettorale di quella fetta di elettori dal facile selfie. In quel caso il muro invalicabile per il fallimento di quei malsani intenti è stata forse una mancata conoscenza della Costituzione Italiana che conferisce al Presidente della Repubblica la possibilità di scioglimento delle Camere e convocazione di elezioni anticipate.
Oggi si tira un sospiro di sollievo per un paese che nonostante le mille difficoltà e gli errori commessi ha tracciato una linea di difesa contro il contagio ben lontana da chi invece ha giocato con la pelle della gente con continui post sui social con esortazioni ad aprire tutto, chiudere tutto, aprire tutto.
Magari viene da pensare che tutti i mali non vengano per nuocere.
Non sarà stato certo facile per Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte riuscire a trovare accordi con una UE sempre avida e puntigliosa con il rispetto delle quote di finanziamento e c’è voluto purtroppo il dilagare dei contagi a macchia d’olio negli stati membri per convincere anche la BCE dell’eccezionalità assoluta di un repentino cambio di impostazione mentale che oggi vede nei Recovery Funds una sorta di aiuto concreto.
Purtroppo poco prima dell’avvio della Fase 2, anche la CEI non ha fatto mancare la sua inopportuna polemica contro l’ordinanza del divieto di celebrazione di messe nelle chiese e luoghi di culto che prevedono ovviamente assembramenti al momento troppo pericolosi.
Le immagini di una funzione interrotta dai Carabinieri in una chiesa a Cremona oggettivamente creano un disagio e un amaro in bocca comprensibile e non certo per ragioni legate alla sacralità della funzione stessa ma per il fatto che trasgredire una ordinanza importante non rappresenta un messaggio incoraggiante per quei fedeli consapevoli che il loro gesto e il loro sacrificio ha un costo supplementare che coinvolge la loro coscienza e la loro fede che in questa fase difficile pone la scienza quale elemento primario per la sconfitta del Coronavirus. La stessa scienza in controtendenza lineare e perpetua con la loro percezione della realtà.
Solo un paio di settimane ancora e sapremo se l’economia intraprenderà una lenta ma necessaria ripresa e la discesa dei contagi ci potrà consentire di entrare in punta di piedi verso la Fase 3, una fase ancora prematura con l’estate alle porte e con temperature alte che scoraggeranno l’uso costantemente obbligatorio di mascherine e guanti. Forse proprio questa sarà una nuova evoluzione di una sfida ancora in corso. Si deve tener duro ancora per molto.