L’edizione 2022 dell’innovativo BLOC Fest, il primo festival diffuso realizzato nell’area del Parco Nazionale del Cilento, ha tracciato un programma intenso di incontri che ha offerto autorevoli occasioni di dibattito sui temi della sostenibilità e dell’alimentazione, coinvolgendo innovatori, startupper, artisti, istituzioni, produttori e imprenditori locali, per immaginare nuovi scenari di sviluppo responsabile dei borghi cilentani e delle aree interne. In tale scenario, il Comune di Pollica, capitale emblematica UNESCO per il patrimonio materiale e immateriale legato alla Dieta Mediterranea, ritorna nuovamente al centro dell’analisi globale e locale sulle future prospettive alimentari, sull’innovazione sostenibile dei processi legati alla produzione e al consumo di cibo e sulla salute alimentare.
Tra i vari appuntamenti del BLOC Fest, presso il Borgo di Celso, frazione del Comune di Pollica, si è svolto un panel intitolato “Dieta Mediterranea e spreco alimentare – Why slow is better?”, che ha visto un ampio confronto sulle nuove modalità di gestione alimentare, scambiando competenze, conoscenze, simboli e tradizioni della comunità emblematica della Dieta Mediterranea. Hanno portato il proprio contributo enti pubblici, imprese innovative e stakeholder del territorio come il Comune di Pollica, il Parco Nazionale del Cilento e Consac, istituzioni e associazioni come il Future Food Institute e Legambiente Campania, realtà innovative rappresentate da Too Good To Go, e produttori e imprenditori capaci di coniugare impresa, responsabilità sociale e ambientale, quali il collettivo “Rareche”, “DaZero” e “I Segreti di Diano”. Sono intervenuti al dibattito, Adriano Guida, Consigliere comunale di Pollica; Gennaro Maione, Presidente di Consac Gestioni Idriche Spa; Sara Roversi, fondatrice del Future Food Institute; Michele Buonomo di Legambiente Campania e Pierluigi Simmini di Too Good To Go.
Durante l’interessante dibattito, Sara Roversi, presidente del Future Food Institute, ha ribadito: “Essere testimoni e testimonial del cambiamento climatico e alimentare da intraprendere nella nostra attualità è tra i pilastri delle iniziative del Future Food Institute. Ogni anno, in occasione della Giornata Internazionale di sensibilizzazione sulle Perdite e gli Sprechi Alimentari, sancita dalla FAO per la giornata del 29 settembre, il Future Food Institute e la dinamica comunità di Pollica svolgono attività e formazione sul tema della Dieta Mediterranea come promotrice e valorizzazione di ogni elemento legato al food. La Dieta Mediterranea è un regime alimentare che contrasta lo spreco alimentare, rilanciando di importanza significativa il territorio e le comunità legate al cibo, contribuendo alla realizzazione e alla riscoperta dei sistemi agroalimentari sicuri e sostenibili, garantendo la sicurezza alimentare, il miglioramento della qualità del cibo e il raggiungimento dei risultati nutrizionali”.
Inoltre, la riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari contribuisce in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas serra, nonché la pressione antropocentrica sul suolo e sulle risorse idriche. In Italia, lo spreco alimentare ammonta annualmente a cifre enormi. Una parte riguarda il cibo già prodotto e gettato e una parte consistente riguarda lo spreco di filiera e distribuzione. Ogni anno, in Italia buttiamo via quasi 16 miliardi di euro di cibo commestibile, posizionandoci al secondo posto in Europa nella classifica delle nazioni con maggiore spreco alimentare. Questo spreco comporta un elevato impatto ambientale: viene sprecata l’acqua, il terreno nella coltivazione e vengono emesse circa 3,3 tonnellate di CO2 nell’aria. Se, l’Italia convertisse lo spreco in investimenti in sostenibilità, si avrebbero a disposizione circa 13 miliardi di euro con un tasso di crescita del 6% annuo. L’obiettivo a lungo termine degli innovatori del food è quello di rivoluzionare la filiera agroalimentare alla base, eliminando ogni tipo di spreco e ottimizzando i possibili scarti. Per fare ciò bisogna attuare una vera e propria rivoluzione nell’istruzione dei futuri protagonisti del settore. Attraverso le sue innumerevoli iniziative, il Future Food Institute promuove la comprensione del modello sostenibile di Green Economy partendo dalla base della cultura e delle tradizioni del nostro paese: il cibo.