
[immagine dal sito nclroma.it]
“E’ estremamente improbabile, se non impossibile, che riusciremo a sradicare il Covid, dobbiamo cercare di controllarlo a un livello così basso che non fermi la nostra società, come l’influenza e le altre malattie respiratorie con cui conviviamo oggi”.
Lo ha detto l’immunologo Anthony Fauci, consigliere per la pandemia del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, durante la lectio magistralis tenuta in collegamento video con la Sapienza di Roma in occasione della cerimonia di conferimento del Dottorato di ricerca honoris causa in Advances in infectious diseases, microbiology, legal medicine and public health sciences.
L’emergenza Covid 19 ha cambiato le nostre vite e le notizie che si sono susseguite, in questi ultimi due anni, hanno generato molta confusione.
Il mondo globalizzato, ormai travolto dalla tecnologia, pensava di essere invincibile: chi avrebbe immaginato che le sorti del pianeta sarebbero totalmente cambiate per un virus la cui provenienza risultava ignota e sconosciuta. Una pandemia non ti avvisa, di certo, quando arriva e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
In Italia, nella prima fase, da febbraio ai primi di marzo 2020, gli scienziati ci spiegavano che non dovevamo preoccuparci, che non sarebbe successo nulla, che tutto era sotto controllo, perché in fondo avevamo a che fare con una semplice influenza o quasi. Poco dopo è apparso chiaro che il mondo stava vivendo qualcosa di molto più serio e che gli scienziati non avevano soluzioni per un’epidemia di questa portata. Non c’erano risposte, questa è la verità, sia in termini curativi, sia di intercettazione del virus, e che sarebbe stato – e ancora rimane – necessario il distanziamento, lavarsi spesso le mani e stare molto attenti all’igiene.
Il confronto tra gli stessi scienziati e i politici è stato altalenante. In alcuni casi imbarazzante e degno di talk show televisivi. La comunicazione istituzionale non ha funzionato e i cittadini si sono sentiti disorientati.
Ho analizzato le tante paure che hanno fatto soffrire le persone. Nei diversi incontri e webinar a cui ho partecipato ho parlato dell’infodemia, dovuta a una quantità eccessiva di informazioni circolanti che hanno reso difficile alle persone comprendere ciò che stava accadendo e individuare fonti affidabili, e della psicodemia, perché le persone hanno cominciato ad avere paura, attacchi di panico. Il terrore di essere esclusi dagli eventi (Fomo), la fobia di bloccarci di fronte ad una decisione da prendere (Fobo), rischiando di restare paralizzati (Foda).
La notizia della scoperta dei vaccini ci ha risollevati da quella sensazione di totale impotenza di fronte al Sars-Cov-2. I media ci hanno informati che presto le dosi sarebbero state fruibili e la nostra speranza, intorpidita e assonnata, si è riaccesa. Infatti cosi è stato, a dicembre 2020, sono iniziate le prime somministrazioni. Inutile dire la gioia di quanti hanno creduto nella scoperta del vaccino e di quanti erano in attesa di poterlo ricevere. Molti temevano di non riuscire a vaccinarsi per diverse motivazioni: quantità insufficienti e gestione poco chiara. Non sono mancate le polemiche, per esempio quella su AstraZeneca e i suoi lotti ritirati, e le tantissime fake news.
Sì, perché proprio le fake news sui vaccini hanno generato un allarme sociale. La popolazione ha iniziato a farsi la guerra anche sui social network suddividendosi in: “si vax”, “no vax” e “ni vax”. Il numero di bufale è ormai in quantificabile e le stesse piattaforme sono dovute correre ai ripari per arginare la disinformazione.
Purtroppo, dopo l’entusiasmo iniziale in molti hanno deciso di non vaccinarsi. Il Governo è dovuto ricorrere all’obbligo vaccinale, introducendo il Green pass (certificazione verde).
Inizialmente l’obbligo riguardava soltanto alcune categorie di lavoratori, ma oggi è stato esteso agli over 50.
Adesso, la nuova moda del momento è il “Covid party” per contagiarsi ed ottenere il Green pass. Ogni giorno leggiamo di incontri segreti, organizzati per avere la certificazione verde. Purtroppo, durante le festività natalizie i party si sono moltiplicati. Attualmente, le terapie intensive sono tornate ad essere quasi sature e le strutture sanitarie sono al collasso.
Addirittura c’è anche chi è disposto a pagare per infettarsi. “Sono della provincia di Agrigento. Cerco positivo urgentemente e sono disposto a pagare“, appare in una chat. La risposta arriva quasi subito: “Sono positivo e vivo in Toscana“.
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, ha dichiarato: “Dei Covid-party o corona-party ne ho sentito parlare moltissimo ed è una cosa terribile: andando in una festa dove ti contagi con il coronavirus può andarti bene, con una forma blanda, ma anche malissimo e finire in rianimazione e anche peggio. Lo abbiamo detto e ridetto di fronte, il rischio è altissimo e così si gioca con la morte come con la roulette russa. Speravo di non sentire e vedere più cose come i morbillo-party è stata una cosa devastante del nostro passato. Di fronte a quest’ottusità non so cosa fare. Questi incontri sono contro la legge e non dovrebbero esserci. Spero che si esca dalla logica del Green pass e si arrivi a una situazione normalità, con l’immunità di gregge in primavera. Dobbiamo ripartire e spero che ci saranno anche meno di queste stupidaggini dei Covid-party”.
Sono intervenuti diversi virologi come Fabrizio Pregliasco che ha cosi commentato la notizia: “Omicron non è una passeggiata. Si tratta di un fenomeno che sta emergendo in modo più evidente a causa di un messaggio distorto, ovvero che la variante Omicron è più tranquilla quindi si può rischiare di più. Omicron non è proprio una passeggiata e l’effetto di riduzione di un terzo di possibili complicanze che vediamo dai dati è legato soprattutto al fatto che siamo in gran parte vaccinati. Oltretutto siamo in una fase di co-circolazione di due varianti, quindi magari non becchi la Omicron ma la Delta. Contagiarsi piuttosto che vaccinarsi, è veramente un messaggio distorto che viene assurdamente considerato”.
Diverse le modalità di truffa per ottenere il Green pass e le Forze dell’Ordine sono impegnate a scoprirle e a bloccarle. Una continua emulazione di pratiche scorrette atte a danneggiare non solo se stessi ma anche il prossimo.
La mia sensazione è che a volte dimentichiamo gli elementi valoriali primari, per far prevalere le nostre idee a discapito del prossimo.
Dobbiamo comprendere che abitiamo in uno Stato di diritto che ci impone delle regole e non possiamo creare un far west sanitario, dove chiunque fa quello che vuole pur nel rispetto dell’autonomia che ognuno di noi deve avere e che riguarda la nostra salute e quella degli altri. In questo caso siamo di fronte ad un problema di salute generale e il messaggio che stiamo trasmettendo al mondo è alquanto negativo. Dispiace ammetterlo, ma la nostra società sta mostrando la sua fragilità e noi ci sentiamo sempre più soli e pieni di inquietudini. E i Covid party sono davvero un tragico esempio.