Il 2022 può rappresentare un anno davvero importante per la crescita commerciale delle realtà economiche della nostra Penisola. In base alle priorità del Piano nazionale di ripresa e resilienza numerose saranno le opportunità che le imprese possono cogliere nel seguire un percorso dedicato all’internazionalizzazione e alla promozione delle proprie eccellenze sui mercati esteri.
Il fondo rotativo 394 in versione green e digitale faceva parte dei 51 obiettivi che l’Unione europea aveva assegnato all’Italia per l’erogazione della prima tranche di finanziamenti: entro il 2021 lo strumento avrebbe dovuto servire quattromila PMI, ma ne ha già servite 5.200. E non è finita. È ancora possibile presentare domanda fino al 31 maggio prossimo, salvo esaurimento anticipato delle risorse.
Le linee di finanziamento a tasso agevolato previste dal fondo ordinario erano sette: studi di fattibilità collegati a investimenti esteri, partecipazione a fiere e mostre internazionali (anche in Italia); inserimento commerciale in nuovi mercati e assistenza tecnica in loco, sviluppo dell’e-commerce; temporary export manager; patrimonializzazione. Il Fondo straordinario, altrimenti detto 394/Pnrr, è stato finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza con 1,2 mld di euro; il suo obiettivo è favorire la transizione digitale ed ecologica delle PMI italiane a vocazione internazionale.
All’agevolazione possono accedere esclusivamente PMI, per le quali è prevista una quota a fondo perduto fino al 25% e le imprese con una sede operativa al Sud godono di risorse dedicate e di una quota a fondo perduto fino al 40% dell’importo complessivo del finanziamento. “Appare in tutta evidenza che agevolazioni e incentivi pubblici a non sono mai stati così abbondanti e così a portata di mano. Chi pensa ancora di lavorare sul comodo orticello del mercato domestico e dei vecchi clienti tramandati di padre in figlio, e dell’export fatto di stand e appuntamenti in fiera (che ultimatamente stanno tutti saltando) deve fare qualche riflessione. Il commercio internazionale raddoppierà i suoi volumi nei prossimi dieci anni. Le nuove logiche internazionali richiedono creatività, competenze e export manager che lavorano e sanno gestire nuovi progetti di export-import, piattaforme, big data, logistica, lingue e culture locali, ricerche di mercato. Chi non si attiva sul mercato internazionale si sta precludendo il futuro”, ha dichiarato Giuseppe Vargiu, Presidente dell’Associazione “UNIEXPORTMANAGER”.