Sono appena iniziati i lavori del G7 sotto la guida dell’Italia. E già non sono mancate le polemiche.
La prima è arrivata prima ancora dell’inizio dei lavori: la nave Mykonos Magic che avrebbe dovuto alloggiare gli agenti delle forze dell’ordine e di polizia trasferiti temporaneamente per il G7 (costata la modica cifra di 6 milioni di euro, solo per il noleggio) si è rivelata subito inadeguata. Per questo le forze dell’ordine sono state tempestivamente trasferite e la nave stessa è stata posta sotto sequestro dalla squadra mobile di Brindisi. Una figuraccia senza precedenti. Tanto che, secondo fonti del Viminale, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, avrebbe chiesto al dipartimento della Pubblica sicurezza chiarimenti in merito alla vicenda. secondo Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, “si procede per inadempimento e frode in contratti di pubbliche forniture considerato, appunto, che a causa dell’inadempimento è venuto a mancare qualcosa di necessario per il servizio pubblico da espletare”.
Iniziati, finalmente, i lavori è apparso subito che intorno al tavolo la situazione è tutt’altro che rosea. Le promesse di aiuti all’Ucraina, leit motiv degli ultimi G7 sarebbero stati confermati ma tutti i paesi si sarebbero riservati di fare ognuno come volevano. Anche la questione “aborto” non è ancora stata risolta, nonostante fosse all’ordine del giorno dei lavori già lo scorso anno. Ma quello che sorprende di più che mai come quest’anno, i partecipanti al G7 potrebbero non essere in grado di mantenere le promesse sottoscritte per il semplice fatto che per buona parte sono in attesa dell’esito delle elezioni. A cominciare dagli USA con Biden in ritardo secondo alcuni sondaggi e con il suo nome sulle prime pagine di tutti i giornali dopo la condanna del figlio che rischia grosso per aver dichiarato il falso.
Anche i leader di Francia e Germania non sono messi bene. Dopo le elezioni europee, Macron ha presentato le proprie dimissioni e non è ancora chiaro chi governerà la Francia nei prossimi anni. Anche il Giappone non sarebbe messo bene: negli ultimi mesi il governo è sotto attacco a causa del calo impressionante della popolazione. Un dato che, a differenza di quanto avviene in molti paesi occidentali, è da sempre considerato rilevante e segno di cattiva gestione della cosa comune. Per questo il premier Kishida Fumio ha cercato di correre ai ripari istituendo una app per incontri. Una decisione che ha messo il paese sul ridicolo. Quanto al Canada anche qui la situazione è tutt’altro che rosea: da un rapporto presentato dalla commissione bipartisan sulla sicurezza nazionale sarebbe emerso che, durante le elezioni del 2019 e 2021, alcuni parlamentari canadesi sarebbero stati spie di governi stranieri.
Anche nel Regno Unito la situazione del premier è in bilico: le promesse contenute nel manifesto politico presentato dal premier attuale Rishi Sunak all’autodromo di Silverstone, a poche settimane dalle elezioni, non sono bastate a colmare il gap che separano il suo partito da quello dello sfidante laburista, Keir Starmer, dato al 44% nei sondaggi. Questo significa che, tra poche settimane, il 10 di Downing street potrebbe avere un nuovo inquilino. E, di conseguenza, che tutte le promesse fatte da Sunak e gli impegni presi al G7 potrebbero non valere più nulla. I suoi come quelli di molti suoi colleghi in questi giorni ospiti con grande sfarzo presso la sede dei lavori del G7 in Puglia.
Ma non basta. Tra gli “ospiti permanenti” del G7 c’è l’Unione europea. Ma anche qui la Von der Leyen è a fine mandato e non è ancora chiaro se sarà confermata o se i parlamentari europei appena eletti sceglieranno un’altra persona. Anche tra i paesi ospiti la situazione non è molto chiara. A cominciare proprio dall’Ucraina: il solito ritornello di Zelensky che chiede non aiuti ma armi e armamenti e che non vuole in nessun modo sedere al tavolo delle trattative con la Russia comincia a stancare. Tra gli oppositori c’è chi sostiene che questa potenza di fuoco non è servita a molto se non a fare spendere decine di miliardi di dollari che avrebbero potuto essere utilizzati per scopi più importanti come la fame nel mondo o l’ambiente. Senza dimenticare che anche il mandato del presidente ucraino è scaduto. Ma lui, finora, si è sempre rifiutato di parlare di nuove elezioni. (Una nota tecnica che, forse, meriterebbe un approfondimento: l’accoglienza del premier ucraino è prevista nel calendario dei lavori dalle ore 14.00 alle ore 14.15. Ma l’Ucraina non risulta tra i paesi “ospiti” invitati a partecipare al G7!!!! Possibile che si sia trattato solo di una svista?.
Tra gli ospiti importanti anche il presidente dell’India, Nerenda Modi, appena confermato per il terzo mandato. Per lui però non è stato il successo che si aspettava e sul fronte interno deve fare i conti con un certo malcontento generalizzato. Anche il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva deve fare i conti con qualche problemino interno: il Congresso ha confermato il veto del suo predecessore Bolsonaro a vari articoli della legge che rende più difficile punire la diffusione di fake news. In compenso Lula è stato l’unico a dire che non ha senso organizzare incontri per la pace in Ucraina senza invitare la Russia. Un’assenza importante anche ai lavori del G7. Così come è significativa l’assenza della Cina. Nessuno ha pensato di invitarla. Eppure per molti aspetti è proprio la Cina il paese che potrebbe risolvere molte questioni internazionali. Dalla guerra in Ucraina (esercitando pressioni sulla Russia) al massacro nella Striscia di Gaza: se finora Israele ha detto no a tutti – USA compresi – le pressioni della Cina potrebbero avere un peso geopolitico ben diverso, sotto molti punti di vista. Per non parlare dei problemi legati all’ambiente e molto altro ancora. Si è preferito invitare ospiti di ben altro peso politico. Come presidente tunisino Kaïs Saïed, sotto accusa per le limitazioni alla libertà di stampa e per le politiche di gestione dei migranti. O come il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, anche lui con qualche problema interno legato al flop del suo partito alle ultime elezioni e soprattutto per la decisione della Corte costituzionale turca che pochi giorni fa ha annullato un decreto che autorizzava il presidente a licenziare il governatore della Banca centrale.
Al G7 in corso in Puglia si stanno tenendo gli incontri di un manipolo di presidenti, capi di governo, leader mondiali la maggior parte dei quali privi di un reale potere. O perché incerti di essere rieletti o perché a fine mandato o perché dimissionari. Una situazione davvero tragicomica nella quale il leader più stabile appare essere proprio la padrona di casa, Giorgia Meloni, la quale ha cercato di contornare gli incontri con una serie di eventi che poco hanno a che vedere con la politica internazionale. Come la benedizione del pontefice, tra gli ospiti d’onore del meeting.