Agrigento (16 Agosto 2024) – Arriva in tutte le librerie italiane e on line la terza edizione di un testo “PIRAterie” che ha avuto un successo straordinario.
Per la terza volta l’autore, Francesco Pira, con grande complicità dell’editore indipendente, Antonio Liotta, patron di Medinova, ha voluto far compiere al suo PIRAta un viaggio tra Metaverso e Intelligenza Artificiale. Il nuovo mondo esplorato dal PIRAta appare già nella copertina (un lavoro meraviglioso del Maestro palermitano Nicolò D’Alessandro, autore anche delle copertine delle precedenti edizioni). Il PIRAta racconta ai lettori cosa sta succedendo nella nostra società sempre più vicina ad universi poco conosciuti. Il Professore Pira cita nella sua introduzione Italo Svevo che sostiene : “la scrittura appare come l’unico strumento capace di rendere il soggetto pienamente consapevole della propria esistenza”.
Un’idea che condivide e che gli appartiene. Non bisogna mai avere paura di scrivere, perché la scrittura è un’arma potente che ci aiuta a comprendere gli altri e sé stessi. Un’analisi profonda che pone le sue radici nei posti più sconosciuti dell’anima e del cuore. La penna, e oggi la tastiera, equivale ad un’assoluta introspezione interiore per chi scrive e poi per chi legge. Il Professore Pira, grazie alla disponibilità del Direttore Responsabile del quotidiano LA SICILIA, Antonello Piraneo, vuole far sorridere e riflettere i suoli lettori.
Il Libro
PIRATERIE 3 riprende idealmente quel percorso temporaneamente interrotto il 25 aprile 2021, data dell’ultimo articolo contenuto nella raccolta PIRATERIE 2 La Vendetta – riflessioni sulla social esistenza quotidiana.
E che non si tratti di una replica, ma di un’analisi verticale e multifattoriale, lo evidenziano le otto sezioni in cui il libro è stato suddiviso.
Secondo il Professor Francesco Pira: “Ormai da più di 2 anni, Mark Zuckeberg ha annunciato il suo progetto che è quello di offrire una nuova veste alla sua holding che include le piattaforme più famose al mondo: Facebook, Messenger, Instagram e Whatsapp.
Il nome che Zuckeberg ha scelto, per realizzare il suo sogno virtuale, è Meta abbreviazione di Metaverso. Una sorta di monitoraggio algoritmico che conosce quello che ci piace e ci profila ciò che può interessarci. Tutto si muove nella dimensione del Metaverso, compreso il nostro stesso avatar. Un “luogo” in cui è difficile distinguere reale e virtuale, dove tutto sembra realizzarsi e prendere forma con estrema semplicità.
Ma non solo. A far discutere è l’Intelligenza Artificiale che ha annullato le definizioni che valevano fino a poco tempo fa. Siamo andati oltre: dalla spontaneità e immediatezza della comunicazione vis-à-vis, che metteva in gioco l’intero individuo con il suo corredo di elementi di comunicazione non verbale e linguaggio del corpo, siamo passati al corpo che diventa oggetto e strumento per la rappresentazione di un discorso che, nell’intento di chi lo produce, vuole essere un messaggio di cui si ha un controllo totale.
Il Metaverso e l’Intelligenza Artificiale sono ancora due universi ancora poco conosciuti. Il loro sviluppo è in una fase embrionale, ma è già chiaro il loro impatto nella vita dell’uomo. Molte sono le ipotesi su come le macchine ci sostituiranno, ma soprattutto il tema centrale è l’etica dell’Intelligenza Artificiale. Cosa potranno fare i robot? L’Intelligenza Artificiale potrà prendere il posto dell’uomo? L’uomo saprà educare l’Intelligenza Artificiale? A preoccupare sono le ricadute etiche che aspettano ancora delle risposte come ad esempio: sui contenuti falsi generati dall’Intelligenza Artificiale, sulla difficoltà di attuare controlli, sulla violazione della privacy, sulla discriminazione nei confronti di alcuni standard di bellezza, sull’occupazione e sulle aspettative della società.
La digitalizzazione come processo e la velocità con cui la tecnologia produce nuovi strumenti hanno fatto si che mai come in questa epoca storica siamo sommersi da una over-produzione di dati che devono essere decifrati, interpretati e compresi.
Un cambiamento epocale che riguarda soprattutto le persone perché, come sostiene il Professore Luciano Floridi, vivono on life”.
Come spiega nella sua Prefazione il Direttore del quotidiano “LA SICILIA”, Antonello Piraneo, direttore del quotidiano dove vengono ospitate le PIRATERIE tutte le domeniche nelle pagine culturali: “PIRAterie non è soltanto il titolo di una fortunata rubrica che ci aiuta a rendere le pagine del giornale che ho il privilegio di dirigere più ricche, più vive, più “corsare”. LA SICILIA, da sempre, ha quest’ambizione: andare ben oltre le cronache ed essere sponda per animare dibattiti, stimolare riflessioni. E Francesco Pira con il suo puntuale corsivo assolve proprio a questo compito. Ma PIRAterie, giocando con il nome dell’Autore, è soprattutto un’intuizione felice, nata prima che ci rendessimo conto di vivere in una società liquida, figlia e schiava dei social. Nel suo appuntamento settimanale infatti Pira scandaglia tra le pieghe delle cronache per fare emergere piccole grandi contraddizioni, vizi e vezzi di noi italiani, anzi di noi umani”.
Nella Postfazione la professoressa e poetessa Merelinda Staita sussurra: “la sensazione che ho provato, leggendo gli articoli del Prof. Pira, è quella di individuare “tante maschere e pochi volti”, perché la rete, molto spesso, porta alla perdita di ogni freno inibitore e a manifestare una delle nostre tante identità nascoste. PIRAteria dopo PIRAteria, vengono analizzati aneddoti, dati precisi e puntuali, percentuali scientifiche e ricerche condotte in diverse parti del mondo che il Prof. Pira, da buon sociologo e giornalista, ha saputo restituire ai lettori grazie ad una scrittura fluida e comprensibile a tutti”.